Morbillo: nell'anno in corso 864 casi, 727 non vaccinati
I numeri aggiornati ai primi otto mesi arrivano in Parlamento. Il ministro Ciriani: "Dal 2023, dopo un periodo di bassa incidenza della malattia, si è registrata una impennata"

In Parlamento arrivano i dati aggiornati sul morbilllo. L'occasione una interrogazione rivolta al ministero della Salute. "Nei primi 8 mesi del 2024, sono stati notificati 864 casi di morbillo dei quali 790 risultano confermati in laboratorio. Su 809 casi con stato vaccinale noto, 727 non erano vaccinati al momento del contagio, 45 vaccinati con una sola dose e 30 casi vaccinati con 2 dosi; per i rimanenti 7 casi, lo stato vaccinale non era noto". Lo ha detto in Aula il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, rispondendo a Italia viva al posto del minstro Schillaci.
In base a quanto riferito in aula, inoltre, "circa la metà dei pazienti segnalati ha un’età compresa tra 15 e 39 anni e un ulteriore 23,9% ha più di 40 anni, tuttavia l’incidenza più elevata è stata osservata nella fascia di età 0-4 anni (82,7 casi per milione)".
"Dai 4.358 casi registrati nel 2017 si è arrivati ai 12 nel 2022, con l’interruzione della trasmissione endemica del morbillo per un periodo di almeno 12 mesi. Tuttavia, dal 2023, dopo un periodo di bassa incidenza della malattia, vi è stata una ripresa della circolazione del virus nel nostro Paese, nonché a livello europeo e mondiale", ha spiegato ancora Ciriani. E così, nei primi 8 mesi del 2024, come anticipato, sono stati notificati 864 casi di morbillo. Dunque, "in tale contesto, assume fondamentale importanza l’Intesa sancita in sede di Conferenza Stato-Regioni del 2 agosto 2023 sul Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2023-2025 e sul Calendario nazionale vaccinale", ha sottolineato Ciriani ricordando come "il Calendario nazionale vaccinale, in particolare, al fine di incrementare le coperture contro il morbillo, riporta la raccomandazione della vaccinazione nel secondo anno di vita, con un richiamo a 5-6 anni di età, nonché per tutti i soggetti dai 18 ai 59 anni che non siano stati vaccinati con due dosi e che sono affetti da specifiche condizioni patologiche".
Il Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2023-2025, invece, "costituisce il documento di riferimento nel quale sono stabilite le strategie efficaci e omogenee da implementare sull’intero territorio nazionale per la riduzione o l’eliminazione del carico delle malattie infettive prevenibili da vaccino. Con riferimento all’obiettivo di eradicazione del morbillo e della rosolia, il Piano, nel perseguire gli obiettivi già individuati nel precedente Piano nazionale per l’eliminazione del morbillo e della rosolia congenita, riprende le raccomandazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità di mantenere elevati livelli di copertura vaccinale per due dosi di vaccino combinato morbillo-parotite-rosolia, in particolare tra la popolazione adulta in cui sono stati evidenziati bassi livelli di immunità̀. Ciò premesso, con riferimento al monitoraggio dei vaccini obbligatori, è opportuno far presente che il ministero della Salute raccoglie e pubblica sul proprio portale, con cadenza regolare, i dati relativi alle coperture per le vaccinazioni effettuate nell’adolescenza, e specificamente: il richiamo nei confronti della difterite, del tetano e della pertosse; l’eventuale recupero (1^ e/o 2^ dose) della vaccinazione contro morbillo-parotite-rosolia; il vaccino anti-meningococco C e tetravalente (usati alternativamente); la vaccinazione anti-epatite A", ha concluso il ministro.
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