Droghe, consumi in aumento. Il 34% dei giovani le ha provate, il 4,5% è habituè
Utilizzo in crescita tra i minorenni. Con l'alcol invece si registra il sorpasso delle donne sugli uomini. Tra le sostanze illegali primeggia la cannabis. Il sottosegretario Alfredo Mantovano illustra i dati dell'ultima Relazione in commissione per l'Infanzia e l'adolescenza
Di NS
Salgono i consumi di droghe tra i giovani e la cannabis la fa da padrone. Ma anche l’alcol primeggia. Soprattutto tra i minorenni. E soprattutto tra le ragazze: su questo fronte nel 2023 si è registrato infatti il sorpasso di genere. Sono alcuni dei dati emersi oggi in Commissione per l’Infanzia e l’adolescenza durante l’audizione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. "Nel biennio 2022/23 si registra un generale aumento dei consumi" di droga, "tornati a valori in linea o superiori rispetto a quelli pre-pandemici: 4 giovani su 10 tra i 15 e i 19 anni assume una sostanza almeno una volta nella vita. Nel 2023, circa 516mila studenti, corrispondenti al 34% di tutti quelli di età compresa tra i 15 e i 17 anni, hanno riferito di aver consumato almeno una volta nella propria vita una sostanza illegale. Per circa il 4,5%, possiamo parlare di un consumo frequente (riferito ai 30 giorni precedenti la compilazione del questionario, per la cannabis si tratta di 20 o più volte, mentre per le altre sostanze 10 o più volte)", ha detto Mantovano, illustrando i dati dell’ultima Relazione annuale sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia, consultabile online sul sito del dipartimento per le politiche antidroga.
"Tra le sostanze illegali quella maggiormente utilizzata è la cannabis, seguita dalle nuove sostanze psicoattive, inalanti e solventi, cannabinoidi sintetici, stimolanti, allucinogeni, cocaina, anabolizzanti e oppiacei. Sulla cannabis, fra i giovanissimi sono 265mila gli studenti tra i 15 e i 17 anni (corrispondenti a circa il 17% di tutti gli studenti della stessa età) che ne hanno riferito l’uso nel corso del 2023, con valori tornati a prima della pandemia". Si è registrato, ha sostenuto, un "aumento della percentuale media di principio attivo. La concentrazione media rilevata nei sequestri di hashish passa dal 17% del 2018 al 25% del 2022". Quindi, la considerazione di Mantovano: "Premesso che anche 1% per un soggetto in età evolutiva può causare, e concretamente causa, effetti gravi, inviterei a estrema cautela nel definire leggera una sostanza che ha questa percentuale di principio attivo", ha evidenziato. Per poi aggiungere: "Gli studenti che iniziano a fare uso di cannabis a 14 anni o meno è in costante aumento, senza particolari differenze di genere".
A proposito di genere, invece, sull’alcol – come detto- un sorpasso c’è stato ed è del gentil sesso sugli uomini. "L'alcol è la sostanza psicoattiva di più comune utilizzo tra i minorenni: circa il 69% riferisce di averne bevuto nel corso del 2023. Le intossicazioni e il binge drinking (5 o più bevute in 30 giorni), riguardano rispettivamente il 13% e il 25% dei minorenni, e questo è fonte di pericolo per la correlazione con condotte antisociali. Nel tempo si è ridotta l’età della prima ubriacatura", ha spiegato Mantovano che ha appunto sottolineato: "Una novità non positiva è il sorpasso di genere: nonostante l’utilizzo di alcol sia da sempre un comportamento tipicamente maschile, nel 2023 sono state soprattutto le ragazze ad aver consumato in eccessivo bevande alcoliche".
Un’altra conclusione che si può trarre dall’analisi dei dati é sui consumi che si sono attestati sui livelli pre Covid: "La prevalenza del consumo di sostanze illecite nel corso del 2023 risulta in linea con quanto osservato prima della pandemia da Covid-19. Questa tendenza è confermata nei consumi di cocaina, oppiacei e allucinogeni che, dopo il calo che aveva caratterizzato il biennio 2020-2021, sono tornati paragonabili a quelli del 2019 – ha detto il sottosegretario -. Sono inoltre in crescita i consumi di nuove sostanze psicoattive, sostanze queste 'di nuova generazione' che hanno come fonte principale di acquisto il mercato del web, soprattutto in riferimento al consumo cosiddetto sperimentale (almeno una volta nella vita). Ne sono un esempio i cannabinoidi sintetici (da 4,2% a 6%), gli oppioidi sintetici (da 0,5% a 1,7%) e i catinoni sintetici (da 0,2% a 1,4%)".
Il dato di rilievo, poi è relativo all’uso di psicofarmaci senza prescrizione medica, "che nel 2023 è stato riportato dal 10% degli studenti nella fascia di età 15-17 anni (nel 2021 corrispondeva al 6,6%)". Al di là delle ricadute legali, l’uso di sostanze ha eeftti diretti sul Ssn. Tra i dati citati da Mantovano, per esempio, c’è quello degli accessi ai pronto soccorso: "Nel 2023 il 10% degli accessi al pronto soccorso per patologie direttamente droga-correlati ha riguardato minorenni". Ciò che emerge inoltre è "un legame tra il consumo di sostanze psicoattive, incluso l'alcol, e altri comportamenti a rischio, tra cui quelli violenti (quando parliamo di violenza, ci riferiamo non solo a quella fisica, ma anche a quella digitale)". "A conferma di questo, nel 2023 circa il 40% degli studenti minorenni ha partecipato a risse, mentre il 14% ha preso parte ad episodi di violenza collettiva - ha continuato -. Il 6% ha danneggiato di proposito beni pubblici o privati, percentuale che equivale rispettivamente al 7,6% e al 4,2% se si considera chi lo ha fatto dopo aver bevuto o dopo aver usato sostanze. C’è poi una percentuale di studenti, che già in questa fascia di età ha avuto problemi con le Forze dell'ordine (8,1 %) o ha fatto seriamente male a qualcuno, tanto da richiedere l’intervento di un medico (6,5%). Infine, rispettivamente il 4,8% e il 3,5% dei minorenni afferma di aver guidato veicoli dopo aver consumato alcol o droghe".
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