La manovra tra insoddisfatti e contrari
Il Nursind apprezza alcuni segnali, "ma la strada resta in salita" e "le misure insufficienti per gli infermieri". I medici Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed proclamano lo sciopero. Fnopi: "Bene l'indennità di specificità infermieristica"

Con il testo della legge di Bilancio approdato alla Camera, cominciano i primi posizionamenti sulla manovra. Mentre il Nursind, principale sindacato degli infermieri, accoglie qualche buon segnale, pur riconoscendo che le misure per la categoria non bastano, sul fronte dei medici a schierarsi è il primo sindacato di base, l’Anaao-Assomed, che insieme a Cimo-Fesmed e agli infermieri del Nursing up confermano la manifestazione del prossimo 20 novembre e proclamano lo sciopero nazionale di 24 ore nella stessa giornata.
"Anche se le risorse maggiori sono spostate sul 2026, lo stanziamento per l’indennità di specificità infermieristica potrebbe rivelarsi un segnale positivo. Il condizionale è d’obbligo perché naturalmente sarà determinante capire se le risorse rientreranno o meno al tavolo in corso all’Aran per il rinnovo del contratto", ha detto a caldo il segretario nazionale Nursind Andrea Bottega.
A salutare positivamente l’incremento dell’indennità di specificità è anche la Fnopi: "Esprimiamo soddisfazione per l’incremento, all’interno della legge di Bilancio 2025, dell’indennità di specificità infermieristica, che ammonta a 35 milioni di euro per il 2025 e a 285 milioni di euro a decorrere dal 2026”, ha commentato la presidente Barbara Mangiacavalli. "È una misura da tempo sostenuta dalla Federazione – ha aggiunto -, che valorizza le competenze e le attività svolte dagli infermieri nel Servizio sanitario nazionale". Mangiacavalli ha poi evidenziato come tali risorse si rendano “immediatamente disponibili per gli infermieri e auspichiamo – ha proseguito - ciò avvenga anche a prescindere dalla tornata contrattuale in corso". Un "beneficio economico che, appunto, la presidente Fnopi si augura "venga applicato al nuovo contratto collettivo nazionale valido per gli anni 2022-2024".
Sul fronte sindacale, invece, è sempre il Nursind ad accogliere con favore, in tema di risorse pure "lo 0,22 per cento in più che, nel nostro comparto, equivale a circa 57 milioni da inserire sul salario accessorio". Piccoli passi, li ha definiti Bottega, "che possiamo dire di aver contribuito a compiere, con un dialogo a tutti i livelli istituzionali che non si è mai interrotto da quando, a luglio, abbiamo proclamato lo stato d’agitazione". Da qui a dire che la manovra è promossa, però, ce ne passa. Sempre il Nursind mette i puntini sulle i: "La strada è ancora tutta in salita. Anche perché il gap tra salari e inflazione è troppo profondo. Gli infermieri restano tra le categorie che continuano a soffrire di più e hanno quindi bisogno di interventi concreti. Inutile, infatti, annunciare mega piani triennali di assunzioni di personale sapendo che professionisti su piazza non se ne trovano. Proprio perché ce ne saranno sempre meno, il Governo e adesso anche il Parlamento hanno la responsabilità di aiutare seriamente questi lavoratori", incalza. E annuncia anche una proposta a cui il sindacato sta lavorando "sul fronte della detassazione di alcune voci stipendiali accessorie che darebbero maggior riconoscimento alle situazioni più disagiate della professione, a cominciare dal personale turnista. Questo sì – ha concluso - che sarebbe un segnale concreto di attenzione alla professione".
Anaoo-Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing up, come detto, invece, sono già sulle barricate: "Non possiamo restare in silenzio dinanzi all’ennesima presa in giro del personale sanitario e dei cittadini, dinanzi alle giravolte del Ministero dell’Economia che vanificano gli sforzi del Ministero della Salute e al voltafaccia di coloro che lavorano per spingere il personale sanitario ad abbandonare la sanità pubblica", hanno sottolineato.
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