13 Novembre 2024

Aggressioni ai sanitari, il decreto governativo è legge

Dopo il via libera del Senato arriva oggi anche l'ok della Camera al provvedimento che reca misure per contrastare le violenze contro il personale. Schillaci: "Non resteranno più impunite". Cimo-Fesmed: "Bene, ma servono risorse". Nursind: "Un segnale, ma non basta"

Di NS
Aggressioni ai sanitari, il decreto governativo è legge

Il decreto per contrastare le aggressioni nei confronti del personale sanitario è legge. Il testo, già licenziato dal Senato, infatti, è stato approvato oggi in via definitiva dalla Camera. Il via libera è arrivato con 144 voti favorevoli, nessun voto contrario e 92 astenuti (i deputati delle opposizioni).

L’ok al provvedimento governativo, che contiene misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza e cura nell'esercizio delle loro funzioni nonché di danneggiamento dei beni destinati all'assistenza sanitaria, è stato salutato come "una buona notizia" dal ministro della Salute Orazio Schillaci. "Dà risposte concrete e maggiori tutele al personale sanitario", ha sottolineato, ricordando come abbia "già iniziato a dare risultati come l’arresto in flagranza differita, ieri, di un uomo che aveva barbaramente aggredito un medico mentre prestava servizio. Le aggressioni non devono restare impunite. Ma sappiamo bene che è necessario continuare a lavorare per portare avanti un cambiamento culturale e recuperare il senso dell’alleanza terapeutica tra medico e paziente".

A commentare il via libera la Cimo-Fesmed e il Nursind. "Il governo ha dato una risposta importante ad un’emergenza altrettanto importante", ha sottolineato Guido Quici, presidente della Federazione. Tuttavia, ha aggiunto, "anche le aziende sanitarie devono farsi carico dell’adozione delle misure necessarie ad impedire queste inaccettabili aggressioni: formazione per tutto il personale, videosorveglianza, corretta organizzazione e adeguamento degli organici. Misure che richiedono risorse specifiche, che non sono previste nemmeno da questa nuova legge e che dubitiamo saranno destinate a tali scopi dalle Regioni". Il sindacato degli infermieri Nursind, invece, è tornato a ribadire che la convresione in legge del decreto rappresenta sì "un segnale importante", ma "non risolutivo": "Come abbiamo sempre detto – ha insistito la sigla -, c'è solo un modo per fermare le violenze contro #infermieri e #medici ed è investire sul personale sanitario".

  
Il decreto

 
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