Manovra, Schillaci in soccorso delle specializzazioni in crisi. Silenzio sugli infermieri
Per il ministro bisogna "ripartire dal personale per il futuro del Ssn", ma non cita la categoria che rischia di estinguersi. Intanto, tre sigle della sanità incrociano le braccia

La chiave di tutto è il personale. È proprio dal personale che bisogna ripartire per garantire un futuro al Ssn. Parola di Orazio Schillaci. Il ministro della Salute parla da Milano dove si inaugura l’anno accademico dell’Università Vita-Salute San Raffaele, mentre a Roma tre sigle della sanità (Anaao-Assomed, Cimo-Fesmed e Nursing up) scioperano proprio contro la carenza di risorse destinate al Ssn.
"Il nostro Servizio sanitario nazionale è uno tra i migliori al mondo", ha sottolineato il ministro, ma bisogna che gli sia assicurata una "sostenibilità a lungo termine. È indubbio che per il futuro della nostra sanità dobbiamo ripartire dal personale, dai nostri professionisti, compresi quelli di domani. E questo lo stiamo facendo con un programma complesso di interventi, su più fronti".
"Sappiamo che la crisi del personale sanitario che stiamo osservando non ha solo ragioni economiche – ha aggiunto - Veniamo da decenni di turni spesso massacranti, di burnout, di prospettive di carriera limitate. A tutto ciò vogliamo rispondere anche con la riorganizzazione e l’implementazione della sanità territoriale e ospedaliera, che stiamo portando avanti con il Pnrr, per permettere al personale medico di lavorare meglio e di essere giustamente gratificato".
Il banco di prova però rimane la manovra per toccare con mano quanto effettivamente ci sarà per risollevare le sorti del personale. Schillaci stesso oggi ha fatto cenno alla legge di Bilancio, ma ha parlato solo di alcune specializzazioni meno attrattive da sostenere. Nessun cenno invece agli infermieri, un’intera categoria che avrebbe bisogno sì di un sostegno vero, visto che la professione si sta estinguendo. Ma tant’è, il ministro si è limitato a dire: "Abbiamo aumentato le borse di studio di specializzazione, ma registriamo una carenza di aspiranti, soprattutto per alcune aree. Questo è il risultato di anni di programmazione inadeguata e scarsi investimenti, ma non possiamo rischiare che domani manchino alcune di queste figure professionali come i medici dell’emergenza urgenza ma anche gli anatomopatologi e i radioterapisti che sono indispensabili per l’oncologia di oggi e del futuro". E poi ancora: "Per questo, insieme a tutto il governo, mi sono impegnato a sostenere le specializzazioni che in questi ultimi anni hanno maggiormente sofferto di abbandono", sottolineando che "in manovra abbiamo inserito aumenti del trattamento economico per i giovani laureati che scelgano le borse di specializzazione oggi meno attrattive. Purtroppo per alcune di queste scuole, la percentuale di copertura non arriva il 15%".
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