"Infermieri pilastro dell'assistenza sanitaria, ma pesa la carenza"
Il ministro della Salute Schillaci al Forum Risk Management di Arezzo traccia il quadro del Ssn tra prospettive di riforma e problemi da risolvere

Problemi e prospettive. Dalla 19esima edizione del Forum Risk Management, iniziato oggi ad Arezzo, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha tracciato un quadro della sanità, parlando di fondi, ma soprattutto di programmazione sanitaria e delineando i capisaldi della riforma che attende il Ssn. "Questo governo ha stanziato più risorse per il Fondo sanitario nazionale. Solo nel periodo 2022/2027 il finanziamento crescerà di oltre 14 miliardi. Le risorse però devono essere finalizzate al raggiungimento di obiettivi ben definiti, in sede di programmazione sanitaria e all’interno di un sistema che oggi mostra delle criticità. Aumentare le risorse senza averle risolte, è come versare acqua in un serbatoio che ha delle perdite", ha detto il ministro. Secondo Schillaci, "il Servizio sanitario nazionale deve cambiare verso per rispondere alle esigenze delle persone, per eliminare le disuguaglianze e per garantire la sostenibilità del modello universalistico". Proprio in quest’ottica, "la riforma punta a creare un sistema sanitario dinamico, orizzontale, digitale e che si fonda sulla cultura della collaborazione multi-disciplinare e professionale in un contesto di piena umanizzazione nel rapporto tra operatori e pazienti".
Gli operatori, appunto, e tra questi gli infermieri che, ha sottolineato, "saranno il pilastro della riorganizzazione dell’assistenza sanitaria”, ma sono anche i professionisti che più mancano all’appello: "Un problema che ho ben presente – ha detto Schillaci - da quando sono diventato ministro", oltre che "un problema chiaramente evidenziato dai dati Ocse che mostrano come l’Italia è all’ultimo posto nel rapporto tra infermieri e popolazione".
Se sul fronte delle liste d’attesa, ha potuto vantare - dal suo punto di vista -l’approvazione di una legge che "che per la prima volta affronta il problema in maniera strutturale. A partire dal monitoraggio che è fondamentale", puntando proprio sulla nuova piattaforma per le liste di attesa che permetterà di avere un quadro reale del fabbisogno, sul piano del payback ha invece evidenziato che si sta cercando una soluzione: "Il payback è un problema che abbiamo ereditato, siamo intervenuti lo scorso anno con il Mef. Stiamo parlando con le organizzazione di categorie per cercare di trovare una soluzione, andando incontro soprattutto alle aziende più piccole rispetto alle multinazionali". Il risultato, infine, sui medici gettonisti: "Le falle del nostro sistema sanitario sono intanto che è una sanità che va a più di una velocità e poi il triste fenomeno dei 'gettonisti' che sono la vera privatizzazione del sistema sanitario nazionale. Questo è l’unico governo che li ha messi fuori gioco con il decreto Bollette". "E’ impensabile che dentro il servizio sanitario nazionale - ha concluso il ministro - in posizioni delicate come l’emergenza-urgenza del pronto soccorso lavorino professionisti esterni che magari non condividono l’organizzazione del servizio degli altri lavoratori".
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