Corsi di Medicina, dal Senato il via libera al disegno di legge delega
Il provvedimento passa ora all'esame della Camera. Le posizioni di maggioranza e minoranza sul testo però restano distanti

L'Aula del Senato ha dato il via libera al ddl in materia di accesso ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia. Il testo passa ora, quindi, all’esame della Camera. Il ddl sull'accesso ai corsi di laurea magistrale in Medicina e chirurgia, come già spiegato su Nursind Sanità, riforma l'attuale sistema, basato su test d'ingresso e numero chiuso un numero, introducendo un modello che prevede l'iscrizione libera al primo semestre e l'ammissione al secondo semestre subordinata a due condizioni: il completamento degli esami del primo semestre con il raggiungimento di tutti i crediti formativi richiesti, il posizionamento in una graduatoria nazionale basata sul merito.
Sul testo, che prevede il rispetto di criteri stringenti per l'ampliamento dei posti disponibili, bilanciando le esigenze del sistema sanitario con le capacità delle università, oltre ad attività di tutoraggio per gestire l'aumento di studenti senza un aggravio eccessivo sui bilanci pubblici, le posizioni però rimangono distanti. Il ministro dell’Università e della ricerca, Anna Maria Bernini, ha espresso naturalmente soddisfazione, sottolineando: "Abbiamo abolito i test di Medicina. Lo abbiamo fatto attraverso un provvedimento che ci consentirà di ridurre l'impatto del numero chiuso progressivamente ma inesorabilmente. Stiamo andando verso un'apertura del numero chiuso, sostenibile, programmata ma inarrestabile".
Di tutt’altro avviso, per esempio, il Pd che con la senatrice Cecilia D’Elia, capogruppo dem in commissione Scuola, ha smontato pezzo per pezzo il provvedimento: "Questo testo deluderà le aspettative di quanti hanno pensato sia la fine del numero chiuso. Stiamo cambiando le modalità di accesso a medicina, cosa che abbiamo tutti condiviso, ma il punto è come farlo. Il rischio è che la cosiddetta tagliola sia solo rimandata, senza aver messo risorse, strumenti, tempi adeguati per costruire una nuova modalità meno iniqua". Intanto, ha proseguito D’Elia, "sul piano delle finalità dichiarate, propagandisticamente avete parlato di potenziamento del Servizio sanitario nazionale, in termini di numero di medici chirurghi, odontoiatri e medici veterinari, quando qui c'è solo una delega per la revisione delle modalità di accesso ai corsi di laurea magistrale che non incide, né potrebbe, sul numero di medici. Fuorviante è anche il criterio della delega che riguarda l'iscrizione al primo semestre dei corsi. Con questo provvedimento stiamo infatti solo rimandando alla fine dei primi 6 mesi la selezione, sulla base di una graduatoria nazionale, che non è chiaro come si comporrà, né è chiaro come si otterranno i Cfu necessari. A questo va aggiunto che l'iscrizione al primo semestre è tutt'altro che libera perché viene in realtà commisurata alla disponibilità dei posti dichiarati dalle università.
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