Endometriosi, almeno un ricovero per 134mila donne
Secondo i dati Iss, i tassi più elevati di malattia si registrano nelle regioni del Nord. La patologia rimane molto sottostimata: prima di arrivare a una corretta diagnosi passano in media dai 7 ai 10 anni

Oltre 134mila donne tra 15 e 50 anni sono state ricoverate almeno una volta per endometriosi negli ospedali italiani tra il 2011 e il 2020. Durante lo stesso decennio l'incidenza della malattia è stata pari a 0,839 per 1000, mostrando una tendenza alla diminuzione statisticamente significativa nel corso dello stesso periodo. I tassi più elevati di malattia sono registrati nelle regioni settentrionali, e tra 31 e i 35 anni (1,21 per 1000 a livello nazionale) con una tendenza simile in tutte le regioni. In termini di prevalenza, sono stati stimati quasi 1.900.000 casi nel periodo 2011-2020, con un tasso di prevalenza di 14,0 per 1000 donne in età fertile.
Sono i dati sull’endometriosi - una malattia cronica invalidante, con un impatto notevole sulla qualità di vita delle donne che ne sono affette, in termini fisici, psicologici e sociali, portando in alcuni casi anche a subfertilità o infertilità - che sono stati presentati nel corso del workshop “Valutazione di incidenza e prevalenza di endometriosi nella popolazione italiana e indagine su possibili ipotesi patogenetiche” all’Istituto superiore di sanità ottenuti implementando un modello di Registro epidemiologico nazionale sviluppato a partire dal lavoro svolto dall’IRCCS Burlo Garofolo per il registro epidemiologico del Friuli Venezia Giulia.
Nel Piano nazionale della cronicità 2024, ricorda l'Iss, tra le linee di intervento proposte vi è la creazione di registri su base regionale per il monitoraggio dell'epidemiologia dell'endometriosi, con l'obiettivo di migliorare la diagnosi precoce e il trattamento.
Ma vediamo nel dettaglio un pò di numeri. I risultati ottenuti sono probabilmente una sottostima visto che si è osservata la forma più grave di malattia, che richiede un’ospedalizzazione. Infatti l’endometriosi a causa della aspecificità dei sintomi risulta ancora difficile da identificare: prima di arrivare ad una corretta diagnosi passano in media dai 7 ai 10 anni dalla comparsa dei primi segnali.
Per quanto riguarda le aree a incidenza più alta, le Regioni nelle quali la malattia è più frequente sono Lombardia, il Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Puglia, Calabria, Sicilia e Sardegna.
L’eziologia dell’endometriosi non è stata ancora definitivamente chiarita. Oltre a fattori già individuati, ci sono ipotesi di una possibile associazione tra l’insorgenza della malattia e l’esposizione a inquinanti ambientali. Tra questi, la letteratura scientifica sembra indicare un possibile contributo di alcune sostanze che si trovano in aree contaminate quali le diossine, i policlorobifenili (PCB) e metalli come cadmio e piombo. Al momento, in collaborazione con il Dipartimento di Ambiente e salute dell’Iss, sono in corso analisi esplorative con l'obiettivo di individuare aree ad alta incidenza di endometriosi nelle quali effettuare studi eziologici di epidemiologia ambientale.
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