Dengue, malattia destinata a crescere in Italia. Nel 2024 già record di casi
Se ne contano 231 a trasmissione autoctona e 474 d'importazione. Secondo gli esperti i numeri aumenteranno in futuro "complice l'innalzamento delle temperature che favorisce la sopravvivenza e proliferazione della zanzara vettore"

Nel 2024 sono stati registrati in Italia un numero record di casi di Dengue: 231 a trasmissione autoctona e 474 d’importazione. Cifre destinate, tra l’altro, ad aumentare nei prossimi anni, complice il cambiamento climatico. Un tema che sarà dibattuto al congresso organizzato dall’Irccs per Malattie Infettive e Tropicali Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, dal 2014 centro collaboratore dell’Oms, il prossimo 30 gennaio, in occasione della Giornata mondiale per le malattie tropicali neglette.
LA MALATTIA
La Dengue è una malattia infettiva, non trasmissibile da uomo a uomo, ma attraverso la zanzara tigre, che è presente in Italia dal 1990. Asintomatica in più del 50% dei casi, può manifestarsi con sintomi simili a quelli dell’influenza, febbre alta, mal di testa, dolori dietro agli occhi e soprattutto forti dolori ai muscoli, caratteristica per cui la Dengue è conosciuta come 'febbre spaccaossa'. In una minima percentuale può evolversi in febbre emorragica, con perdita di sangue da diversi organi, e può avere esiti anche letali. Non esiste terapia farmacologica specifica e il vaccino, introdotto in commercio nel 2023, è indicato solo per i viaggiatori che si recano spesso in zone endemiche o dove è presente un’epidemia. La scorsa estate ha segnato il record nel nostro Paese di casi di Dengue a trasmissione autoctona. Significativo è stato il focolaio localizzato a Fano, nelle Marche, con 133 persone infette, tutte sintomatiche e con identificazione del virus Dengue. Un altro focolaio, di dimensioni più contenute, 35 casi dello stesso virus, è stato inoltre individuato in un comune della Regione Emilia-Romagna. In Lombardia sono stati invece confermati 10 casi, mentre in Abruzzo è stato segnalato un focolaio con 8 casi.
L'INCIDENZA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO
"In Italia nei prossimi anni assisteremo molto probabilmente a epidemie sempre più importanti di Dengue complice l’innalzamento della temperatura che favorisce la sopravvivenza e la proliferazione della zanzara vettore della malattia”, sottolinea Federico Gobbi, direttore del Dipartimento di malattie infettive e tropicali dell’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona) e professore associato di malattie infettive all’Università di Brescia. "Ma dobbiamo prepararci a epidemie autoctone anche di chikungunya e di altre malattie tropicali neglette", aggiunge. Secondo il Rapporto 2024 del World Economic Forum sugli effetti del cambiamento climatico sulla salute umana, entro il 2050, a causa dell’aumento delle temperature globali saranno oltre mezzo milione in più le persone esposte a malattie trasmesse da insetti. "Dobbiamo essere preparati a questa evenienza – afferma Gobbi – intensificando la ricerca su queste patologie e rafforzando il sistema di sorveglianza, di cui il Veneto è stato pioniere istituendolo a partire dal 2010, ma anche diffondendo la consapevolezza sulle NTDs (malattie tropicali neglette) nella popolazione, il cui contributo è fondamentale nel limitare la diffusione di queste patologie. In caso di febbre o altro malessere al ritorno da un viaggio in zone tropicali è necessario rivolgersi il prima possibile al Pronto Soccorso di un ospedale con un reparto di malattie infettive. Inoltre il ricorso al Pronto Soccorso permetterà ai sanitari, in presenza di una diagnosi positiva di infezione da virus trasmesso dalla zanzara vettore, di attivare subito l’autorità locale di igiene pubblica ed evitare che da un episodio limitato si generi una epidemia estesa".
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