29 Gennaio 2025

Melanoma e obesità: avanzano due proposte di legge alla Camera

Oggi il via libera in commissione Affari sociali. Sono dunque attesi dall'Aula i testi di Ciocchetti (Fdi) e Pella (Fi). Il deputato di Fratelli d'Italia a Nursind Sanità: "Il tumore maligno della cute e degli occhi è in grande crescita"

Di Marta Tartarini
Melanoma e obesità: avanzano due proposte di legge alla Camera

Più attenzione, prevenzione e cura del melanoma e dell'obesità. A spingere per un'azione più incisiva è la Camera dei deputati, con la commissione Affari sociali che ha approvato oggi in prima lettura due proposte di legge della maggioranza, attese ora dall’Aula. Sul primo tema viene istituito ogni primo sabato di maggio il Melanoma Day, una giornata dedicata alla prevenzione e la sensibilizzazione: l’iniziativa scaturisce dal testo del deputato di Fdi Luciano Ciocchetti, votato all'unanimità. L'appuntamento sarà l'occasione per iniziative di educazione, anche nelle scuole primarie, e di campagne di screening. Sul secondo tema la proposta approvata è quella del deputato di Forza Italia Roberto Pella, su cui il Pd e il Movimento Cinque Stelle si sono astenuti.

Ciocchetti a Nursind Sanità: "Melanoma molto aggressivo"

Ma andiamo per ordine. Perché si rende necessaria l'istituzione di una giornata dedicata al melanoma lo spiega a Nursind Sanità il promotore. Siamo di fronte a "un tumore maligno che si sviluppa sulla cute e negli occhi che è in grande crescita. È molto aggressivo e se non viene diagnosticato precocemente può portare al decesso. Per questo - dice Ciocchetti - bisogna potenziare l’informazione alla cittadinanza, la formazione dei medici a tutti i livelli per assicurare campagne di prevenzione primaria, la diagnosi precoce e la presa in carico. Per questo è importante istituire per legge il Melanoma Day da attuare in tutta Italia, insieme ad altre misure del Ministero della Salute e delle Regioni, che consentano di prevenire meglio e prendere in carico nel tempo più veloce possibile".

Rischi aumentati dopo la pandemia
Vediamo i numeri. L’incidenza del melanoma, si legge nel testo, è aumentata del 20% nel 2020 rispetto al 2019. Il melanoma rappresenta il secondo tumore per casi negli uomini e il terzo nelle donne, nella fascia di età compresa tra 0 e 49 anni. Inoltre, diversi studi hanno sottolineato che nel 2020, a causa dell'emergenza pandemica, il rallentamento delle attività di screening ha prodotto un aumento dello spessore medio dei melanomi diagnosticati. I principali fattori di rischio sono la familiarità, il fenotipo (carnagione occhi e capelli chiari) e ambientali, ossia l'esposizione ai raggi ultravioletti naturali e l’utilizzo di lettini abbronzanti, soprattutto se ci si espone in giovane età.

Iss: nel mondo 100mila nuovi casi l'anno nell'ultimo decennio
La proposta di legge (dal titolo “Istituzione della Giornata nazionale per la prevenzione del melanoma cutaneo e altre disposizioni per la prevenzione e la diagnosi precoce della malattia”) evidenzia che la sopravvivenza sta migliorando "grazie alla diffusione di terapie oncologiche innovative" ma non bisogna abbassare la guardia. Le strategie preventive consentono anche di "limitare molto i costi sociali ed economici di questa malattia che nelle fasi più avanzate richiede trattamenti onerosi". L'Istituto Superiore di Sanità stima, a livello mondiale, che nell’ultimo decennio il melanoma cutaneo abbia raggiunto i 100mila nuovi casi l’anno: un aumento di circa il 15% rispetto al decennio precedente. In Italia il numero si aggira attorno a 7mila casi l’anno. Nell’ultimo quinquennio i decessi attribuiti a melanoma cutaneo sono stati 4mila negli uomini e oltre 3mila nelle donne.

Obesità: un'epidemia globale
Il secondo allarme che arriva da Montecitorio riguarda l'obesità. Per contrastare questo fenomeno in commissione sono arrivate due proposte di legge: una di Roberto Pella di Forza Italia e una del M5S, a prima firma Andrea Quartini. La commissione ha approvato la prima, dal tiolo 'Disposizioni per la prevenzione e la cura dell'obesità'. Quanto è diffuso e preoccupante questo fenomeno? L’Organizzazione mondiale della sanità ha riconosciuto l’obesità come un’epidemia globale già nel 1997 e in Italia, dati Istat alla mano, nel 2015 riguarda il 45,1% della popolazione adulta (il 35,3% è in sovrappeso, il 9,8% obeso).

Pella: "Riconosciuta come malattia cronica"
Lo stesso Pella evidenza a Nursind Sanità: "Il riconoscimento dell'obesità come una malattia cronica, recidivante e grave è un passo storico per il nostro Paese e rappresenta anche un primato a livello globale. Oggi l'attività parlamentare, su mia iniziativa, approva l'avvio di un percorso, anche culturale, che va incontro alle esigenze di milioni di persone con obesità in Italia, dando vita a strumenti di contrasto, prevenzione e cura. Un ringraziamento al ministro Schillaci e al ministro Giorgetti per aver istituito, sempre su mia iniziativa, un Fondo dedicato nell'ultima Legge di Bilancio, oltre che a tutti i colleghi e a coloro che, in questi anni, hanno costruito questo cammino coralmente: dai pazienti ai cittadini, dalle società scientifiche agli esperti, dai comunicatori alla ricerca".

Colpiti soprattutto i maschi
Nei bambini e negli adolescenti la quota di chi ha un eccesso di peso arriva al 24,9%, con forti differenze di genere (28,3% maschi, 21,3% femmine). Un tempo, si legge nel testo approvato, “questo problema era ritenuto appartenente ai Paesi ad alto reddito, mentre oggi il sovrappeso e l’obesità sono in aumento anche nei Paesi a basso e medio reddito, in particolare negli ambienti urbani”. L'articolo 2 del testo di legge sottolinea quindi che “al fine di garantire e assicurare l’equità e l’accesso alle cure, l’assistenza ai soggetti affetti da obesità rientra nei livelli essenziali di assistenza” e al successivo articolo che l'obesità viene inserita “nel Piano nazionale della cronicità”. Infine, si istituisce anche un Osservatorio, presso il Ministero della salute, per lo studio dell’obesità.

M5s astenuto sulla proposta Pella
Il M5S ha deciso di astenersi sulla proposta di Pella e di presentare in Aula alcuni emendamenti che rafforzino il capitolo della prevenzione e incrementino i finanziamenti. Il deputato Andrea Quartini spiega al nostro giornale che "non si è riusciti a unificare i due testi. A questo punto - sottolinea - porteremo in aula le nostre richieste di modifica al testo approvato in commissione, in particolare sullo stanziamento e sulla prevenzione che è assente".

Le richieste dei pentastellati
Il testo pentastellato evidenzia infatti che "nel nostro Paese l’obesità è una sfida ancora irrisolta che troppo spesso viene sottovalutata e ignorata. Qualcosa è stato fatto in questi ultimi anni, soprattutto in termini di conoscenza e informazione, tuttavia non è stato fatto abbastanza o, comunque, occorre intervenire in maniera più radicale". La prevenzione si fa soprattutto con la lotta al cibo spazzatura. L'articolo 6 vuole "disincentivare, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università e nelle aziende pubbliche e private, la somministrazione di alimenti e bevande contenenti alte percentuali di acidi grassi saturi, di zuccheri semplici aggiunti, sodio, nitriti e nitrati, nonché con un elevato apporto energetico e con scarse qualità nutrizionali". Rispetto alle risorse il testo Quartini prevede un Fondo per il contrasto dell’obesità e la valorizzazione di stili di vita attivi, con una dotazione di 10 milioni di euro annui.

La pdl Ciocchetti

La pdl Pella

La pdl Quartini


Sempre più vicini ai nostri lettori.
Segui Nursind Sanità anche su Telegram