Cancro e obesità, 12 tipi di tumore sono legati all'eccesso di peso
Si celebra oggi il World cancer day e arrivano le raccomandazioni Aiom. Il presidente della Fondazione Cinieri: "Nel 2024 sono state stimate 390.100 nuove diagnosi oncologiche. Quasi il 60% degli adulti consuma alcol, il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso"

Nel mondo più di un miliardo di persone convive con l’obesità, condizione che in Italia interessa il 10% degli adulti (18-69enni), cioè circa 4 milioni e 100mila cittadini. Il grave eccesso ponderale è un fattore di rischio correlato a 12 diversi tipi di tumore. Però, è ancora scarsa l’attenzione degli operatori sanitari nei confronti dei corretti stili di vita. A sottolinearlo è l’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) e Fondazione Aiom, in occasione World cancer day che si celebra oggi con il tema "United by Unique".
Nel nostro Paese solo il 43% delle persone in eccesso ponderale riceve indicazioni per perdere peso da parte dei camici bianchi. Anche i cittadini con altre condizioni di rischio oncologico ricevono poche raccomandazioni sugli stili di vita sani. A meno di 5 fumatori su 10 (48%) viene rivolto da un medico il consiglio di smettere di fumare. Una regolare attività fisica viene consigliata solo al 30% dei sedentari. Ad appena il 7% dei consumatori di alcol viene raccomandato di non bere. “La prevenzione dei tumori – dichiara Francesco Perrone, presidente dell’Aiom – deve essere sempre più al centro della nostra attenzione e delle nostre azioni. Nel 2022, nel mondo, sono stati 20 milioni i nuovi casi di cancro e 9,7 milioni i decessi. Il 40% delle morti è causato da fattori di rischio modificabili, in particolare da fumo, consumo di alcol, sedentarietà ed eccesso ponderale". Per poi sottolineare: "Il tema del ‘World Cancer Day’ è ‘United by Unique’, per sensibilizzare cittadini, pazienti e Istituzioni a considerare l’unicità di ogni persona colpita dal cancro, garantendo una presa in carico che tenga conto degli aspetti emozionali, psicologici e sociali legati alla malattia".
La nuova dimensione della cura del cancro, infatti, è la cosiddetta ‘people-centred care’ "che si focalizza a 360 gradi sulla persona colpita dalla malattia, coinvolgendo nel percorso assistenziale anche i familiari e l’intera comunità che circonda il paziente. Questo approccio, che supera quello centrato sul paziente o sulla persona - prosegue -, ha le potenzialità per migliorare i risultati clinici e la qualità di vita, con un uso più efficiente delle risorse e una riduzione dei costi dell’assistenza". E continua: "Rientra nella ‘people-centred care’ anche un attento monitoraggio dell’appropriatezza d’uso delle terapie. Aiom e l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) hanno istituito un gruppo di lavoro, per analizzare l’attività di monitoraggio portata avanti dall’ente regolatorio in campo oncologico. Grazie a questa collaborazione, abbiamo evidenziato che il profilo dei pazienti coinvolti negli studi clinici è diverso rispetto a quello di coloro che, dopo l’approvazione, vengono trattati con gli stessi farmaci nei reparti di oncologia, cioè nella pratica clinica quotidiana".
"Nello studio pubblicato su ‘The Lancet Regional Health – Europe’, abbiamo confrontato alcune caratteristiche, al momento dell’avvio di una terapia oncologica, tra i pazienti inseriti in 129 Registri oncologici, per un totale di circa 420mila trattamenti, con le analoghe informazioni relative a oltre 87mila pazienti arruolati nelle sperimentazioni relative alle stesse terapie. Sono emerse differenze importanti: i pazienti dei Registri Aifa presentavano un’età mediana di 5 anni in più, con un +17% di over 65. Questo si traduce in persone più fragili, caratterizzate da più comorbidità. Da qui il ruolo sempre più centrale dei dati ‘real world’ e dei Registri di monitoraggio Aifa, che rappresentano uno strumento potente, tra i più avanzati in Europa per generare evidenze di questo tipo. È un aspetto consolidato, infatti, che i dati provenienti dalla pratica clinica possano rappresentare un elemento dirimente nel determinare l’efficacia reale dei farmaci, costituendo un valido supporto ai risultati provenienti dagli studi clinici registrativi".
Saverio Cinieri, presidente della Fondazione Aiom, infine chiosa sui numeri: "Nel 2024, in Italia, sono state stimate 390.100 nuove diagnosi di tumore. Quasi il 60% degli adulti consuma alcol, il 33% è in sovrappeso e il 10% è obeso, il 28% è sedentario, il 24% fuma. Serve più impegno per sensibilizzare tutti i cittadini, soprattutto le persone che non adottano stili di vita sani. Il consumo di alcol è correlato a 7 tipi di carcinoma, l’obesità a 12. E il fumo, da solo, è responsabile del 25% dei decessi oncologici nel mondo".
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