Liste d'attesa senza pace. Schillaci attacca le Regioni
Arriva il secondo richiamo al presidente Fedriga da parte del ministro della Salute. Che a sua volta finisce nel mirino del Pd. L'accusa dei dem è di fare lo scaricabarile
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Il decreto liste d’attesa non trova pace. O forse sarebbe meglio dire che la sua mancata attuazione non trova un colpevole. E così se le opposizioni non perdono occasione per attaccare il governo sui tempi delle prestazioni, il ministro della Salute Orazio Schillaci, dal canto suo punta l’indice contro le Regioni. Non è la prima volta, in realtà, che il titolare del dicastero di Lungotevere Ripa bacchetta gli enti territoriali. Già a ottobre, infatti, inviò una lettera al presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga. Anche oggi il richiamo arriva tramite missiva. Allora come ora Schillaci ribadisce lo stesso concetto e cioè che non è accettabile che ci siano regioni in cui le liste "siano ancora immotivamente e illegalmente chiuse".
Parole che ricevono sponda dentro FdI, con il presidente della commissione Lavoro e Sanità del Senato, Franco Zaffini, che esprime subito "pieno appoggio" a Schillaci: "Peraltro, i dati che oggi abbiamo a disposizione relativi alla Regione Lazio (i tempi medi di attesa si sono ridotti da 31 giorni nel 2023 a 9 giorni nel 2025, con un abbattimento del 70% dei tempi, a fronte di un aumento di oltre 70mila prestazioni erogate in più nel mese di gennaio 2025 rispetto al mese di gennaio 2023) – sottolinea Zaffini - ci confermano che, laddove vi sia la buona volontà e la capacità direttiva dell’amministrazione regionale, e grazie alle norme approvate e alle risorse stanziate da questo Governo, c’è la possibilità concreta di ottenere risultati straordinari sul percorso di assorbimento delle liste di attesa".
All’attacco, invece, il Pd con la deputata Ilenia Malavasi: "L'indignazione del ministro arriva fuori tempo massimo e suona come un tentativo di scaricare le colpe sulle Regioni, senza fornire strumenti e risorse adeguate per affrontare il problema". E poi ancora: "Il decreto Liste d'attesa varato dal governo è una misura tampone che non affronta le cause strutturali del problema. Servono più risorse, più personale, un piano straordinario per abbattere i tempi di attesa e garantire a tutti l'accesso alle cure. Se Schillaci vuole davvero combattere le pratiche opache e le disfunzioni del sistema, cominci a chiedere alla sua stessa maggioranza di rifinanziare la sanità pubblica invece di tagliare fondi e favorire il settore privato".
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