07 Aprile 2025

Mortalità materna, l'alert Oms: "Lotta in stallo". Muore una donna ogni due minuti

Il ciclone Trump rischia tra l'altro di colpire duramente anche la cooperazione allo sviluppo made in Usa. Il monito del direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità Tedros: "La gravidanza è ancora pericolosa in gran parte del mondo, rafforzare anche la salute riproduttiva"

Di NS
Mortalità materna, l'alert Oms: "Lotta in stallo". Muore una donna ogni due minuti

Il ciclone Trump rischia di colpire duramente anche la cooperazione allo sviluppo made in Usa. La chiusura annunciata riguarda l’83% dei progetti dell’Agenzia statunitense per lo sviluppo internazionale (Usaid), con conseguenze pesanti per il supporto alimentare e sanitario. I progressi nella lotta contro la mortalità materna per esmepio – tema a cui è dedicata la Giornata mondiale della salute - sono già in stallo e ora sono minacciati dai tagli agli aiuti umanitari da parte degli Stati Uniti che avranno un impatto diretto sui servizi sanitari. A lanciare l'allarme è l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), in un nuovo rapporto - Trends in maternal mortality - stilato anche da altri organismi internazionali come l'Unicef.

Lo studio evidenzia un calo del 40% della mortalità materna tra il 2000 e il 2023 in tutto il mondo, dovuto in gran parte a un migliore accesso ai servizi sanitari essenziali. Tuttavia, nell'ultimo decennio i progressi hanno subito un rallentamento significativo. "Alcune regioni stanno già restando indietro. In questo contesto di fragilità, l'indifferenza non è solo pericolosa, è mortale", ha affermato Pascale Allotey, direttrice della salute sessuale e riproduttiva dell'Oms. Secondo le stime dell'organizzazione Onu, 260mila donne sono morte nel 2023 a causa di complicazioni legate alla gravidanza o al parto, ovvero "un decesso ogni due minuti". I Paesi poveri sono i più colpiti.
 "Sebbene questo rapporto mostri spiragli di speranza, i dati sottolineano anche quanto la gravidanza sia ancora pericolosa in gran parte del mondo", ha affermato in una nota il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. "Oltre a garantire l'accesso a cure materne di qualità, sarà essenziale rafforzare la salute riproduttiva e i diritti delle donne e delle ragazze", ha aggiunto.

Il rapporto viene pubblicato in un momento in cui, come detto, i tagli agli aiuti umanitari, in particolare dopo il ritorno al potere di Donald Trump negli Stati Uniti, stanno avendo gravi ripercussioni sull'assistenza sanitaria essenziale in molte regioni, comprese le situazioni umanitarie. "Ci troveremo ad affrontare venti contrari sempre più forti", ha avvertito Bruce Aylward, direttore generale aggiunto dell'Oms. La riduzione degli aiuti incide sull'accesso ai medicinali e alle attrezzature mediche, nonché al personale qualificato.


L'esperienza insegna: il Covid-19 ha già evidenziato i terribili danni che possono causare le interruzioni dei servizi sanitari. Proprio come la pandemia di Covid, i drastici tagli agli aiuti esteri degli Stati Uniti rappresentano uno "shock acuto al quale i paesi non hanno avuto il tempo" di prepararsi. "I tagli ai finanziamenti rischiano non solo di compromettere i progressi, ma anche di portare a una regressione", ha insistito Aylward.

Il rapporto fornisce anche la prima panoramica globale dell'impatto del Covid sulla mortalità materna. "Nel 2021 sono stati registrati circa 40mila decessi materni in più, rispetto ai 282mila dell'anno precedente", ha riferito Jenny Cresswell, scienziata dell'Oms e autrice del rapporto. "Questo aumento è legato non solo alle conseguenze dirette del Covid-19, ma anche alle interruzioni diffuse dell'assistenza alla maternità".
Lo studio evidenzia, inoltre, le disuguaglianze persistenti in tutto il mondo. Con un calo della mortalità materna di circa il 40% tra il 2000 e il 2023, l'Africa subsahariana ha compiuto progressi significativi ed è una delle tre regioni delle Nazioni Unite, insieme ad Australia/Nuova Zelanda e Asia centrale e meridionale, ad aver registrato cali significativi dopo il 2015. Nonostante questo miglioramento, nel 2023 circa il 70% dei decessi materni si è verificato nell'Africa subsahariana.
La lotta contro la mortalità materna è stagnante in cinque regioni dal 2015: Nord Africa, Asia occidentale, orientale e sudorientale, Oceania (escluse Australia e Nuova Zelanda), Europa e Nord America e America Latina/Caraibi. Il tasso di mortalità materna negli Stati Uniti è "molto basso", ma "è uno dei Paesi in cui stiamo assistendo a un trend in crescita", ha spiegato Cresswell, con un aumento del 38% tra il 2000 e il 2023. Anche se l'esperta ritiene che, al momento, sia prematuro commentare gli effetti dell'abolizione della protezione federale dell'aborto negli Stati Uniti nel 2022.

Tirando le somme, dal rapporto emerge la necessità di investimenti urgenti per prevenire le morti materne. Attualmente, infatti, il mondo non è in grado di raggiungere l'obiettivo di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite per la sopravvivenza materna. A livello globale, il tasso di mortalità materna dovrebbe diminuire di circa il 15% ogni anno per raggiungere l'obiettivo del 2030, con un significativo aumento rispetto agli attuali tassi di declino annuale di circa l'1,5%.

 

 

 

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