06 Maggio 2025

Infezioni ospedaliere, 80 milioni di euro in formazione per contrastarle

Il sottosegretario Gemmato illustra l'investimento del Pnrr. "In fase finale di stesura la bozza del Piano nazionale di prevenzione delle Ica". Per il M5s non basta: "Costi alti per il Ssn: 3,5 mld. Pesa anche la carenza di personale. Professionisti oberati che non riescono neppure a lavarsi le mani"

Di NS
Infezioni ospedaliere, 80 milioni di euro in formazione per contrastarle

I numeri sulle infezioni ospedaliere in Italia restituiscono un quadro allarmante. E il governo, da parte sua, risponde investendo in formazione. Proprio oggi in Aula alla Camera, il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, ha spiegato che da Pnrr "è previsto un finanziamento complessivo di 80 milioni di euro" per avviare "un piano di formazione sulla sicurezza in tema di infezioni ospedaliere per le risorse umane del Servizio sanitario nazionale, mirando alla formazione di 293.386 unità di personale entro giugno del 2026".

GLI OBIETTIVI DEL PIANO
Quanto allo stato dell’arte, Gemmato ha spiegato che "tutte le regioni e le province autonome hanno completato, nel mese di marzo 2023, la fase della selezione degli enti erogatori dei corsi di formazione e, successivamente, è stata completata la procedura di registrazione per i corsi di formazione sulle infezioni ospedaliere raggiungendo la relativa milestone nazionale" e che "ad oggi è in corso di attuazione il target intermedio" che riguarda "la formazione di 150mila unità di personale entro il primo semestre dell'anno". Mentre sempre in materia di contrasto alle infezioni correlate all'assistenza, "è in fase finale di stesura la bozza di Piano nazionale di prevenzione delle Ica".

 

I NUMERI DI UNA EMERGENZA
A sollevare il tema delle infezioni in una interrogazione è stata la deputata del M5s, Carmen Di Lauro, mettendo i fila proprio i dati sulle Ica. Parliamo di 430mila ricoverati che hanno contratto una infezione nel biennio 2022-2023 secondo il dossier Aifa del novembre 2024: l’8,2% del totale dei pazienti contro una media Ue del 6,5%. Senza contare i 12mila decessi all’anno da infezione e da resistenza dei batteri alle cure.

 

L'ANITMICROBICO-RESISTENZA E L'ABUSO DI ANTIBIOTICI
L’antimicrobico-resistenza, appunto. Altro grave problema con cui è alle prese la sanità nostrana. Con un consumo di antibiotici, come ha sottolineato lo stesso Gemmato, che nel 2023 è aumentato del 5,4% rispetto al 2022, "continuando a rimanere al di sopra del consumo medio europeo".  Di rilievo per l’esecutivo rimane il Piano nazionale di contrasto all'antibiotico-resistenza 2022-2025 "le cui attività programmate per il triennio 2023-2025 – ha evidenziato Gemmato - sono state recentemente finanziate da questo governo, che ha messo a disposizione una somma complessiva di 120 milioni di euro".

I COSTI PER IL SSN
La risposta del governo non ha però convinto la deputata Cinquestelle Di Lauro che ha voluto richiamare l’attenzione sui costi per il Servizio sanitario nazionale: 3,5 miliardi. "E, ancora - ha aggiunto -, abbiamo avuto 8 milioni di costi per quanto riguarda i risarcimenti da danno diretto o indiretto a causa delle numerose denunce per malasanità che vengono presentate ogni anno. Poi, dobbiamo ricordare anche un'altra problematica della nostra sanità, che ormai purtroppo è acclarata, ossia la carenza di organico perché, banalmente, essendo oberati, medici e infermieri a volte non hanno neanche il tempo di lavarsi le mani: azione semplice, eppure essenziale per prevenire la diffusione delle infezioni", ha concluso. 

 

 

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