07 Maggio 2025

Long Covid: oltre 200 sintomi diversi. Eppure ancora si sa poco

La sindrome interessa il 24% delle persone colpite dal virus. Dalla Lombardia parte un progetto per contrastarla. Si tratta di un network di strutture per la raccolta e lo scambio dei dati e quindi per una migliore presa in carico dei pazienti. I dettagli

Di NS
Long Covid: oltre 200 sintomi diversi. Eppure ancora si sa poco

Se il Covid non fa più paura, ci si continua a interrogare sulle tracce che lascia nelle persone che lo hanno contratto, anche in forma lieve. Il long Covid infatti rimane ancora tutto da esplorare. Vale per la durata dei sintomi, ma a volte anche per le loro conseguenze. A tal proposito, la Lombardia  - che tra l’altro in Italia ha conosciuto una delle esperienze più gravi della pandemia – ha dato vita a un vero e proprio network di strutture proprio per contrastare la sindrome post virus.

 

LONG COVID ANCHE DOPO FORME LIEVI DI SARS-COV-2
Fatica persistente, stanchezza, debolezza mentale e fisica, dispnea, dolore al petto, disturbi gastrointestinali ma anche depressione, ansia e nebbia cognitiva: questi sono solo alcuni dei sintomi riconducibili alla cosiddetta sindrome del long Covid che colpisce circa il 24 per cento delle persone che contraggono l’infezione da Covid-19. Sebbene l’entità e la gravità dei sintomi della sindrome da long Covid inizialmente sembrassero correlati a un’infezione più grave, vi sono evidenze crescenti che la qualità dell’infezione acuta non sia determinante nell’insorgenza del long Covid; anzi, si osserva il quadro anche dopo forme relativamente lievi. I protocolli clinici includono generalmente una valutazione fisica, cognitiva e psicologica completa. Tuttavia, i motivi per i quali alcune persone presentano sintomi persistenti dopo l’infezione da Covid-19 e le conseguenze a lungo termine di ciò rimangono tuttora sconosciute.

 

L'ASSENZA DI DATI DI ALTA QUALITÀ E L'IDEA DEL NETWORK LOMBARDO
Mancano, però, dati di alta qualità sui risultati di queste strategie di valutazione e gestione. In questo contesto, la condivisione di dati ed esperienze tra clinici e ricercatori diventa fondamentale per aumentare adeguatamente la conoscenza di questo fenomeno. È da qui che nasce il network Lombardia long Covid (LLC) dalla cooperazione e collaborazione di figure specialistiche del mondo clinico e non, provenienti da sette strutture sul territorio lombardo: Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, Unità di Malattie Infettive- Coordinatore, Politecnico di Milano, Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria (DEIB) e Dipartimento di Ingegneria Gestionale (DIG), Università degli Studi di Milano, Centro per la Ricerca Multidisciplinare in Scienze della Salute (MACH), ASST Santi Paolo e Carlo, Unità di Malattie Infettive, ASST Spedali Civili Brescia, ASST Niguarda, Dipartimento di Politiche per la Salute dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri Irccs, insieme a Fondazione Onda ETS.
"Quelli della pandemia sono stati anni difficili e sfidanti per il nostro Sistema Salute e per tutte le persone coinvolte, pazienti e caregiver in primis. Accogliamo, quindi, con entusiasmo l’impegno del mondo clinico e accademico, nel proseguire la ricerca in questo ambito, rispondendo alle esigenze, finora insoddisfatte, di coloro che soffrono di una malattia spesso invalidante la cui causa e le cui conseguenze sono ancora poco conosciute", ha evidenziato Francesca Merzagora, presidente Fondazione Onda ETS.

 

GLI OBIETTIVI DEL NETWORK
Nello specifico, il network si prefigge la raccolta e lo scambio di dati già disponibili per identificare le problematiche più rilevanti che emergono nella popolazione con Long Covid, consentendo, quindi, di prevedere le future necessità del sistema sanitario: il fine ultimo, dunque, preparare le infrastrutture e il personale per rispondere adeguatamente alle esigenze del Sistema salute e migliorare l’intero percorso di presa in carico del paziente con Long Covid. 

Nel dettaglio, la piattaforma del LLC Network, che si focalizza su tre ambiti di studio principali - sistema respiratorio, sistema cardiovascolare e disturbi cognitivi e neuropsichiatrici - consentirà la valutazione in tempo reale degli interventi predisposti, per ottimizzarli e rispondere rapidamente all’evoluzione delle necessità dei pazienti.

CHE COSA SAPPIAMO DELLA SINDROME DA LONG COVID
"Per long Covid si intende la presenza di sintomi per almeno tre mesi dopo la fase acuta dell'infezione. Tutti coloro che contraggono un'infezione da Sars-CoV-2 sono potenzialmente a rischio di sviluppare long Covid. È importante sottolineare, soprattutto perché stiamo ancora convivendo con questo virus, che a ogni nuova infezione c'è un nuovo rischio di sviluppare long Covid. La sindrome di long Covid è nota per causare oltre 200 sintomi diversi in quasi una dozzina di sistemi e organi, tra cui cuore, polmoni, reni, cervello, occhi e cute, ma ancora oggi non esistono un test approvato per fare diagnosi o un trattamento raccomandato. Il quadro è ancora in via di definizione, ma diversi studi suggeriscono che il vaccino contro il Covid può ridurre, ma non eliminare, il rischio di sintomi a lungo termine", ha concluso Alessandra Bandera, professore associato, Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico.

 

 

 

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