Liste d'attesa, Schillaci: "Gioco di squadra e non contrapposizione con le Regioni"
Il ministro tiene il punto sui poteri sostitutivi - "Rivendico la possibilità per il Ministero di intervenire in caso di difficoltà" - ma rilancia: "A breve vorrei incontrare singolamente i governatori per fare il punto"

Dopo la premier Giorgia Meloni, oggi è stato il ministro della Salute Orazio Schillaci a parlare nuovamente di liste d’attesa, tornando a "rivendicare" la possibilità di intervenire a livello regionale quando ci sono problemi. L’ormai noto nodo dei poteri sostituitivi, appunto, che vede la massima opposizione dei governatori.
Se da una parte Schillaci ha tenuto il punto, dall’altra, però, ha anche ribadito che le interlocuzioni con le Regioni andranno avanti. "A breve – ha anzi detto ospite a L’aria che tira su La7- vorrei incontrare singolarmente i vari presidenti delle Regioni per fare il punto con loro sulle liste di attesa. Lo spirito è quello di migliorare il Ssn per superare un problema ormai endemico".
"La competenza della sanità è delle Regioni, è così da 24 anni, però - ha rimarcato - io rivendico per il Ministero e per lo Stato la possibilità di intervenire laddove ci sono delle necessità o delle situazioni complesse". Per poi precisare che tutto questo "non vuol dire nominare un commissario, ma che se c'è una Regione in difficoltà lo Stato, il governo, il ministero la deve aiutare e questo con la massima collaborazione".
"Gioco di squadra" nell'interesse dei cittadini, ha detto ancora il ministro, e non una contrapposizione Stato-Regioni. Quindi, ha passato in rassegna le Regioni dove i risultati cominciano a vederrsi: "Ci sono alcune Regioni come il Lazio che hanno applicato il decreto e ridotto in maniera significativa le liste d’attesa e altre che stanno lavorando bene come la Liguria o la Basilicata". Se alcune sono indietro, ha cocluso Schillaci, "è un problema di organizzazione e quindi di manager nominati dalle Regioni e dalla politica".
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