Farmaceutica, l'Italia punta al Testo unico per rilanciare la competitività
Riforma Ue e governance nazionale i convitati di pietra del confronto alla Camera. Cresce la produzione e l'esport nella Penisola, ma sullo sfondo pesa l'ombra dei dazi Usa e della dipendenza da Cina e India

Un momento di confronto istituzionale sul futuro della farmaceutica in Italia e in Europa. Questo l’obiettivo dell’evento, “La nuova legislazione farmaceutica Ue e la governance italiana: impatti e prospettive2, tenuto oggi alla Camera dei deputati e promosso dal sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. Al centro sono state poste le esigenze delle aziende che non vogliono perdere le posizioni sul terreno della competitività e quelle della politica per mantenere l’impegno di snellire le procedure e aumentare la produzione nel Vecchio Continente. Sullo sfondo l’ombra dei dazi Usa che si allunga sui farmaci e la produzione di principi attivi e eccipienti oggi concentrata per l’80% tra Cina e India, una realtà che pone l’Europa in posizione di dipendenza.
PROCESSI SNELLI
Il rischio di perdere terreno rispetto ad altri Stati competitor per l’Unione è alto, come ha avvertito il ministro della Salute, Orazio Schillaci. "Viviamo – ha affermato Schillaci – in un’epoca in cui abbiamo bisogno di semplificazione, di processi snelli e celeri, pur nel pieno rispetto dei requisiti di sicurezza ed efficacia, per l’immissione dei farmaci sul mercato. Sono questi i traguardi che dobbiamo conseguire per dare risposte ai cittadini che chiedono di accedere alle innovazioni in tempi brevi. A questo proposito, voglio ricordare che il 2024 è stato per l’Ema un anno record per il numero di medicinali autorizzati; parliamo di oltre un centinaio di nuovi farmaci che possono permettere migliori prospettive di cure per tanti pazienti, molti dei quali affetti da patologie rare. È questa l’Europa che dobbiamo e vogliamo costruire".
TESTO UNICO E TAVOLO INTERMINISTERIALE
Dei passi compiuti in questi due anni e mezzo per rafforzare il sistema, evidenziando punti di contatto con quanto previsto nella legislazione farmaceutica, in particolare per favorire un migliore accesso, ha parlato il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. "Molto è stato fatto, ma oggi è necessario compiere un passo avanti, dando finalmente al nostro Paese un quadro normativo unitario, organico e semplificato". Nelle intenzioni del governo, c’è dunque quella di procedere con una legge delega per giungere a un Testo unico sulla farmaceutica in grado di dare sistematicità e certezza all’intero comparto. Inoltre "entro la fine di maggio – ha aggiunto il sottosegretario – convocheremo un tavolo interministeriale di concerto con il Mef e con tutti gli attori coinvolti in questo disegno di riforma. L’obiettivo è costruire un sistema moderno, capace di dialogare con l’Europa, ma con al centro sempre e comunque l’accesso al farmaco equo e agevole per tutti i cittadini italiani".
BUONE PROSPETTIVE
Il comparto del pharma in Italia gode di buona salute e registra la maggiore crescita in produzione ed esportazione. "Nel 2024 il valore della produzione ha superato i 56 miliardi di euro, un incremento significativo rispetto ai 52 miliardi dell'anno precedente", ha osservato il ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. "Il settore farmaceutico è ulteriormente cresciuto attestandosi a 54 miliardi in questo ambito. Negli ultimi cinque anni il nostro Paese ha fatto meglio dell'intera Unione europea con un aumento netto del 65% rispetto a una media europea del 57%. Inoltre, le imprese del comparto investono 4 miliardi all'anno, dato in crescita in termini sia quantitativi che qualitativi. Negli ultimi cinque anni abbiamo visto un aumento del 9% degli occupati nel settore rispetto a una media di aumento dell'occupazione del 3%. Un sorprendente più 22% proprio per gli under 35. Adesso bisogna tradurre queste precondizioni della filiera in ulteriori azioni concrete, in grado di garantire un accesso equo e sostenibile all'innovazione terapeutica per tutti i cittadini".
SPESA FARMACEUTICA
La spesa farmaceutica nel 2024 ha registrato quasi 24 miliardi di euro. “Non è mai troppo – ha commentato infine il direttore generale della Direzione salute e sicurezza alimentare della Commissione europea Sandra Gallina – se questa cifra è ben spesa. Alla fine però dobbiamo vedere anche qual è il riparto fra costo per gli innovatori e i generici. C’è al momento molto spazio per i generici in Italia. Basterebbe ricordare che in Germania questo rapporto vede la quota dei generici all’80% e degli innovatori al 20%".
Sempre più vicini ai nostri lettori.
Segui Nursind Sanità anche su Telegram