17 Giugno 2025

Carenza di plasma, "Vanno coinvolti i giovani per raggiungere l'autosufficienza"

Ciocchetti (FdI) a Nursind Sanita': "L'Italia è costretta ad acquistarlo all'estero con un costo annuo di 200 milioni". Secondo i dati del Cns sono state superate le 900 tonnellate, ma non coprono il fabbisogno. Positivo il dato sulle donazioni di sangue: oltre 3 milioni nel 2024, 1,1% in più rispetto al 2023

Di Marta Tartarini
Carenza di plasma, "Vanno coinvolti i giovani per raggiungere l'autosufficienza"

In Italia non mancano i donatori di sangue e i volontari sono in aumento, ma per raggiungere l’obiettivo dell’autosufficienza non ci può adagiare. Bisogna accelerare, soprattutto coinvolgendo i giovani. La Penisola infatti è autonoma dal punto di vista del fabbisogno di sangue intero, ma ha una carenza di plasma, importante anche per realizzare farmaci salva-vita. Il sistema sanitario nazionale è quindi costretto ad acquistarlo all'estero. Su questo tema ha voluto richiamare l'attenzione il deputato di Fratelli d’Italia, Luciano Ciocchetti, vicepresidente della commissione Affari sociali, promuovendo a Montecitorio un incontro tra e per i giovani dal titolo “Generazione dono”, proprio a ridosso della Giornata mondiale del donatore di sangue.

Un'occasione per fissare alcune priorità. "Dobbiamo puntare sulla fascia di età 18-35 anni che è quella ancora carente nella donazione", ha spiegato a Nursind Sanità il vicepresidente della commissione Affari Sociali della Camera. "E lo possiamo fare – ha proseguito- grazie al ruolo della scuola. Poi, si deve ridurre la burocrazia e mettere in campo un linguaggio più immediato, come quello che usa la startup innovativa Rosso, che ha voluto come me questo incontro, e ha elaborato una applicazione per avvicinare i giovani alla donazione".

 

IL NUMERO DELLE DONAZIONI NEL 2024

Ma partiamo dale cifre. Se si osservano i dati, diffusi proprio in occasione della Giornata mondiale celebrata il 14 giugno, si osserva che l'Italia ha un buon numero di donatori. Il Centro nazionale sangue segnala che le donazioni nel 2024 sono state oltre 3 milioni, con una crescita dell'1,1% rispetto al 2023. Si è potuta quindi confermare l'autosufficienza in materia di trasfusioni, di cui i primi beneficiari sono stati circa 640mila pazienti (in media 1.755 al giorno) che hanno ricevuto complessivamente 2,3 milioni di trasfusioni (in media 4,5 al minuto). Per la donazione di plasma, la parte liquida del sangue necessaria alla produzione dei farmaci plasmaderivati, la raccolta è stata da record, superando la soglia delle 900 tonnellate, con un aumento del 3% rispetto all'anno precedente. Un dato che però non è ancora sufficiente a garantire il fabbisogno dei pazienti italiani.

 

I PALETTI ANAGRAFICI PER I DONATORI 
Ecco perché sul fronte della raccolta del plasma c’è bisogno di accelerare. Anche perché, se per il sangue intero si può diventare volontari a 18 anni e continuare anche in età avanzata, compatibilmente con lo stato di salute generale, per il plasma si ci ferma generalmente a 60 anni. "Siamo diventati autosufficienti per il fabbisogno di sangue intero – ha ricordato Ciocchetti - ma abbiamo difficoltà sul plasma ed è per questo che dobbiamo puntare sui giovani, perché il sangue lo si può donare, come sta facendo il sottoscritto, fino ai 70 anni, ma per la parte liquida ci sono delle limitazioni e la platea è quindi più limitata". Ma come coinvolgere maggiormente i giovani? "Credo che serva un linguaggio più semplice e meno burocrazia. Quando vado a donare devo completare tre fogli, con informazioni che potrebbero essere registrate a monte. Poi c'è il ruolo importante che può svolgere la scuola nella diffusione della cultura del dono “.

 

I GIOVANI E IL RUOLO DELLA SCUOLA 
Sull'importanza della funzione del sistema scolastico ha posto l'accento la sottosegretaria alla Scuola, Paola Frassinetti, che ha ricordato l’impegno del governo "nella rivalutazione dell'educazione civica, in cui non è facile far rientrare tutte le priorità. Noi abbiamo puntato sul concetto di benessere e in questo concetto rientra anche la cultura del dono che è poco diffusa tra i ragazzi". Per Frassinetti si potrebbero avvicinare gli studenti alla donazione anche attraverso visite ai centri di donazione già dalle scuole primarie. 

I COSTI ANNUI DELL'APPROVVIGIONAMENTO DI PLASMA
C'è infine il tema del costo della mancata autonomia nell'approvvigionamento del plasma. "Ogni anno – ha rimarcato Ciocchetti - il sistema Paese paga 200 milioni di euro per acquistarlo, una cifra che vorremmo ridurre anche per poter investire queste risorse in altre priorità sanitarie". Ma si può pensare anche ad altre strategie, come quella messa in atto negli Stati Uniti dove i centri di donazione offrono compensi sostanziosi ai donatori? "No, non credo sia questa la strada giusta – ha risposto -. La donazione, in quanto tale, non può essere pagata. Il nostro sistema prevede già i permessi dal lavoro, una giornata o due a seconda dei contratti nazionali. Non credo sia giusto pagare i donatori, dobbiamo invece puntare sulla cultura della donazione".

 

 

 

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