18 Giugno 2025

Contratto sanità, dopo 16 mesi arriva la firma

Decisivo il cambio di equilibri sul fronte sindacale. Aumento medio mensile di 172 euro e diverse innovazioni sul fronte giuridico e non solo. Zangrillo: "Ora subito trattative per il triennio 2025-27". Cils: "Messo un punto fermo". Nursind: "Perso tempo, si poteva chiudere a gennaio". Fp Cgil e Uil Fpl: "Testo non valorizza il lavoro dei professionisti". I dettagli

Di NS
Contratto sanità, dopo 16 mesi arriva la firma

Dopo 16 mesi e 17 incontri, è arrivata la fumata bianca: all’Aran è stata firmata la preintesa sul Ccnl del comparto sanità 2022-2024. Il cambio di rotta (non il primo) di Nursing up, la piccola sigla degli infermieri, ha spostato gli equilibri rispetto ai precedenti tavoli, facendo pendere l’ago della bilancia sul via libera al contratto. Immutate le posizioni degli altri sindacati: Nursind, Fials e Cisl orientati alla firma già da gennaio scorso e Cgil e Uil rimaste contrarie.

Tra le novità accolte nell’ultima riunione e che hanno fatto raggiungere la maggioranza per la firma, ci sono ad esempio quelle riguardanti i criteri d’accesso all’area dell’elevata qualificazione: al concorso si potrà partecipare con un titolo inferiore alla laurea specialistica (con la laurea triennale) ma con il prerequisito di almeno sette anni di incarico di funzione, anziché tre.

LE REAZIONI ALLA FIRMA
Tra i primi ad esprimere soddisfazione per l’accordo è stato il presidente dell’Aran Antonio Naddeo perché, ha sottolineato, "rappresenta il frutto di un confronto costante, serio e responsabile. Il contratto risponde a molte delle richieste avanzate dai sindacati e offre ai lavoratori un riconoscimento concreto del loro ruolo essenziale all’interno del Servizio sanitario nazionale". Di "un traguardo raggiunto ascoltando le richieste dei lavoratori italiani e traducendole in misure concrete", ha parlato il ministro per la Pa, Paolo Zangrillo, spostando subito l’attenzione in avanti: "Il rinnovo contrattuale consente di avviare immediatamente le trattative per il successivo triennio 2025-2027, con un ulteriore aumento del 6,9%, grazie ai 20 miliardi di euro già stanziati nelle ultime due leggi di bilancio".

Per le Regioni "si tratta di una firma che dà continuità ai rinnovi contrattuali avviati nel settore pubblico e che consente di distribuire le risorse disponibili". "La firma del contratto di oggi – ha dichiarato Marco Alparone, presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità - oltre a rendere disponibili le risorse, rappresenta un ponte per un lavoro più ampio avviato presso la Conferenza delle Regioni, sulla valorizzazione del personale sanitario e che vede la partecipazione di tutte le organizzazioni sindacali per analizzare e condividere le proposte per la riforma del servizio sanitario nazionale".

Sul fronte sindacale, naturalmente, le posizioni restano distanti. "La trattativa, complessa e segnata da una prolungata fase di stallo, ha finalmente trovato oggi il necessario consenso per la sottoscrizione, consentendo di mettere un punto fermo su un rinnovo contrattuale molto atteso”, ha commentato la segretaria generale della Cisl Daniela Fumarola. Ha punto invece il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega: "La tanto attesa firma è arrivata. Un risultato che, con un po’ di sano pragmatismo da parte di alcune sigle, avremmo potuto portare a casa già a gennaio scorso. E invece il bagno di realtà e, quindi, la presa di coscienza che qualsiasi battaglia per fondi aggiuntivi era persa in partenza ci sono stati solo adesso. Spiace soltanto che per alcune concessioni, non economiche appunto, ma per esempio sui criteri di accesso all’area di elevata qualificazione, si siano persi molti mesi".

La Fp Cgil e la Uil Fpl hanno espresso invece "profondo sconcerto e indignazione per quanto accaduto al tavolo della trattativa per il rinnovo del Ccnl" per poi puntare l’indice contro Nursing up: "Con amarezza abbiamo preso atto che Nursing Up, sindacato che fino a ieri condivideva le nostre stesse critiche al contratto, definendolo svilente e al ribasso, ha improvvisamente cambiato rotta, scegliendo di firmare un testo che non valorizza né il lavoro né il sacrificio dei 580.000 professionisti del comparto".

LE CIFRE DEL CONTRATTO E LA PLATEA DEI BENEIFICIARI
Ma vediamo cosa contiene il testo. Il contratto prevede un aumento medio mensile di 172 euro per 13 mensilità, "insieme a numerose innovazioni volte a migliorare le condizioni di lavoro, valorizzare le competenze professionali e rafforzare l’efficienza del sistema sanitario", come ha comunicato l’Agenzia per la rappresentanza sindacale delle pubbliche amministrazioni.

La platea interessata è composta da 581mila professionisti, tra infermieri, ostetriche e amministrativi. Nel piatto per loro sono previsti:1,5 miliardi, più altre risorse stanziate per i pronto soccorso e le indennità di specificità per un totale di 1.7 mld.
"L'accordo – ha dettagliato inoltre Zangrillo - garantisce aumenti vicini al 7% che si traducono in aumento medio mensile a regime di circa 172 euro per 13 mensilità. Per gli infermieri del pronto soccorso si tratta di circa 520 euro al mese. Non solo attenzione per i salari, ma anche verso quegli istituti accessori, come i buoni pasto in smart working e le nuove tutele, tra cui il patrocinio legale gratuito e il supporto psicologico per il personale sanitario, che contribuiscono a favorire il benessere dei dipendenti. Mettiamo al centro la sicurezza del personale, una priorità per questo Governo, con la possibilità per le aziende sanitarie di costituirsi parte civile in caso di aggressioni ai danni degli operatori".

 

LE MISURE ECONOMICHE
Sulla parte economica che, come detto è rimasta invariata nel testo del Ccnl, il Nursind, principale sindacato degli infermieri, ha precisato ulteriormente le cifre. "Per quanto riguarda la parte economica che, ribadiamo, non è sufficiente neppure a coprire il caro vita degli ultimi anni, al di là degli aumenti tabellari del 7% - ha evidenziato Bottega -, valutiamo comunque positivamente la possibilità di incrementare del 50% in sede di contrattazione aziendale l’indennità di base del personale sanitario laureato per particolari unità operative, come anche la priorità data all’aumento dell’indennità notturna grazie alle risorse previste dallo 0,22% del monte salari".  Di particolare rilievo, poi ha definito "l’equiparazione economica delle ostetriche agli infermieri sull’indennità di specificità. Per entrambe le figure professionali l’aumento contrattuale mensile lordo a regime è di 150 euro a cui vanno aggiunti per il personale del pronto soccorso altri 175 milioni da distribuire con accordi regionali e arretrati da giugno 2023. Aumenti economici che sono stati ulteriormente rafforzati dal taglio del cuneo fiscale per le retribuzioni fino a 40 mila euro, oltre che dalla detassazione degli straordinari degli infermieri al 5% con l’ultima manovra di bilancio".

NELLE PIEGHE DEL CONTRATTO
Accanto alle voci economiche, il Ccnl 2022-2024 sin dall’inizio prevedeva diverse innovazioni pure sul piano giuridico, degli incarichi e dei rapporti di lavoro che, non a caso, hanno fatto parlare Nursind di “diritti e novità che fanno la differenza col passato e ci avevano convinto già a gennaio scorso a sostenere la sottoscrizione del contratto", incluse "nuove materie che finora erano rimaste senza una specifica contrattuale".

Una di queste riguarda le attività da esercitare al di fuori delle strutture aziendali. Ma ci sono anche le prestazioni aggiuntive con una tariffa unica nazionale di 50 euro l’ora, l’attività di collaborazione, la definizione di obiettivi e strumenti per l’age management, la disciplina sperimentale delle ferie fruibili ad ore e la possibilità di cederle anche per assistere parenti di primo grado (ferie solidali) e non più solo i figli come in passato.

Non meno importante, poi, il patrocinio legale per i casi di aggressione, vista la condizione di estrema difficoltà che vivono gli operatori sanitari, infermieri in primis, sempre esposti e purtroppo soggetti a episodi di violenza.
Ma l'accordo prevede altresì, come ha ricordato la Conferenza delle Regioni, "un impegno congiunto ad avviare il confronto tra Aran, Regioni e sindacati con l'obiettivo di superare le criticità connesse alla fruizione dei servizi di mensa e pausa per il recupero delle energie psico-fisiche nonché delle tematiche tese al miglioramento delle condizioni di lavoro, con particolare riferimento alla flessibilità nello svolgimento dei turni e sulla formazione continua".

 

 

Il contratto

 

 

 

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