Epatite A, in Europa aumentano i casi
Secondo i dati Ecdc, sono quattro i Paesi in cui se ne sono regostrati oltre 2mila nel 2025: Austria, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia. Ecco le raccomandazioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie

Boom di epatite A in quattro Paesi dell’Europa tra gennaio e maggio 2025. Lo ha rilevato il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) che ha pubblicato una valutazione rapida del rischio in risposta all’epidemia. I Paesi in cui è stato registrato un aumento significativo delle infezioni da virus dell'epatite A (HAV) sono Austria, Repubblica Ceca, Ungheria e Slovacchia. L'aumento delle infezioni da HAV colpisce principalmente gli adulti senza fissa dimora, le persone che fanno uso di droghe o si iniettano droghe e coloro che vivono in scarse condizioni igieniche e hanno un accesso limitato all'assistenza sanitaria. Sono stati segnalati casi anche tra i membri delle comunità Rom sia in Repubblica Ceca che in Slovacchia. "Questa epidemia ci ricorda che l'epatite A può causare malattie gravi e morte, soprattutto tra le persone con accesso limitato all'assistenza sanitaria e alle condizioni igieniche di base. Dobbiamo rafforzare la sensibilizzazione, garantire l'accesso alla vaccinazione ai gruppi più a rischio di esposizione e garantire servizi igienico-sanitari di base, soprattutto in risposta all'aumento dei casi. Più che misure sanitarie, si tratta di misure di equità", ha sottolineato Ole Heuer, responsabile dell'Unità One Health Related Diseases all'Ecdc
I NUMERI
I quattro Paesi colpiti hanno segnalato 2.097 casi di epatite A nel 2025. La Slovacchia, che sta vivendo un'epidemia in corso dalla fine del 2022, ha segnalato 880 casi solo nel 2025. Quest'anno, l'Austria ha registrato 87 casi confermati, inclusi tre decessi, superando già il totale del 2024. Nella Repubblica Ceca, nel 2025 sono stati confermati 600 casi, inclusi sei decessi, con i bambini piccoli che rappresentano il gruppo più colpito. L'Ungheria ha segnalato 530 casi quest'anno, principalmente tra gli adulti. La Germania, sebbene non sia considerata un Paese colpito, ha identificato tre casi con profili genomici corrispondenti a quelli di Ungheria e Austria. ll sequenziamento genetico suggerisce una trasmissione continua da persona a persona all'interno di reti sociali o aree geografiche connesse, piuttosto che molteplici focolai indipendenti. Questi risultati confermano la trasmissione transfrontaliera e sottolineano la necessità di un'azione coordinata di sanità pubblica, nonché l'importanza della collaborazione, dell'individuazione tempestiva e di interventi mirati.
EPATITE A, ECCO DI COSA SI TRATTA
L'epatite A è una malattia epatica virale acuta causata dal virus dell'epatite A (HAV), trasmessa principalmente attraverso cibo e acqua contaminati o il contatto ravvicinato con individui infetti. È una malattia prevenibile con la vaccinazione che colpisce più comunemente le persone che vivono in aree con scarse condizioni igienico-sanitarie o un accesso inadeguato ai servizi igienici di base. I fattori di rischio per l'infezione includono la mancanza di accesso ad acqua potabile, il contatto ravvicinato con individui infetti (inclusi alcuni comportamenti sessuali come il sesso anogenitale-orale), l'uso di droghe ricreative e i viaggi in aree in cui il virus circola. La probabilità di sviluppare epatite A sintomatica o grave aumenta con l'età ed è maggiore tra le persone immunodepresse o affette da epatopatia cronica.
I SOGGETTI A RISCHIO
Nei paesi dell'Ue/See attualmente interessati da focolai epidemici, la probabilità di trasmissione e circolazione prolungata del virus è elevata tra le persone che vivono in scarse condizioni igieniche, i consumatori di droghe iniettive e le persone senza fissa dimora. Poiché la gravità dell'epatite A aumenta con l'età, il rischio per questi gruppi è considerato elevato per gli adulti dai 40 anni in su. Per le persone con malattie epatiche preesistenti o gli anziani, il rischio può essere molto elevato.
LE RACCOMANDAZIONI
L'Ecdc raccomanda alle autorità sanitarie pubbliche dell'Ue/See di intraprendere una combinazione di azioni, tra cui indagini epidemiologiche, prevenzione mirata e sensibilizzazione a livello comunitario, per contenere l'epidemia e proteggere la salute pubblica. Innanzitutto consiglia di continuare a studiare le vie di trasmissione dell'epatite A e aumentare il sequenziamento per comprendere il quadro epidemiologico completo. Secondo il Centro europeo dovrebbe essere presa in considerazione anche la vaccinazione mirata dei gruppi di popolazione a maggiore probabilità di essere esposti al virus. La profilassi post-esposizione con il vaccino contro l'epatite A dovrebbe essere prioritaria per i contatti stretti dei casi identificati, secondo le linee guida nazionali.L'Edc raccoamnda infine di garantire che le persone a maggiore probabilità di essere esposte abbiano facile accesso a servizi igienici di base, come acqua e sapone, in aree a loro accessibili come bagni pubblici, rifugi per senzatetto e banche alimentari e di adattare le attività di sensibilizzazione alle popolazioni a maggiore probabilità di essere esposte, sulla base della comprensione dei loro bisogni, atteggiamenti e conoscenze. Fornire informazioni in più lingue, adattate ai diversi livelli di alfabetizzazione, e affrontare voci e disinformazioni che potrebbero circolare.
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