08 Luglio 2025

Oltre il 90% degli italiani vuole più servizi in farmacia

Dal recapito dei medicinali a domicilio per i fragili (82,7%) a uno sportello per la prenotazione di visite ed esami (72,3%). Richiesta anche la presenza di infermieri per le medicazioni (77,5%). Tutti i dati del Rapporto Censis-Federfarma

Di NS
Oltre il 90% degli italiani vuole più servizi in farmacia

La sperimentazione della farmacia dei servizi, partita in nove Regioni e poi estesa a tutte. Quindi, a corollario, l’intesa del 6 marzo scorso in Conferenza Stato-Regioni sull’accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti sulle farmacie pubbliche e private che include l’estensione dei servizi offerti ai cittadini. Ma proprio loro che cosa pensano delle farmacie? Più del 90% degli italiani è favorevole all’ampliamento dei servizi disponibili, anche se non molti sono bene informati della sperimentazione in corso. A rivelarlo è il Rapporto Censis-Federfarma "La nuova farmacia pilastro del Ssn. Prospettive ed opportunità".

 

IL RUOLO DI PRESIDIO
Il 92,2% riconosce il sostegno dato ai più fragili, fondamentale il ruolo di presidio (per il 90,0% c’è sempre una farmacia vicina e aperta) e il contributo durante la pandemia (90,0%) che ha fatto apprezzare l’ampliamento dell’offerta di servizi di prevenzione. Il dato sulla frequenza di utilizzo conferma il ruolo di presidio di riferimento nel campo della salute attribuito alla farmacia: la metà degli italiani (50,1%) si reca in farmacia una volta al mese e il 41,8% degli over 64 una volta alla settimana, così come il 50,6% di chi ha uno stato di salute insoddisfacente. I dati mettono in luce anche la tendenza alla fidelizzazione nei confronti di un’unica farmacia, con il 60,0% che afferma di avere una farmacia di fiducia a cui si rivolge sempre, indipendentemente da una specificità di offerta nei servizi o nei prezzi.

 

NON SOLO ANZIANI E CRONICI
"Favorevoli nella stragrande maggioranza alla presenza di nuovi servizi, il 76,1% degli intervistati vede favorevolmente anche un ampliamento del ruolo della farmacia, chiamata a diventare un presidio importante della medicina territoriale, soprattutto grazie alle sue caratteristiche peculiari di accessibilità e prossimità - ha dichiarato Ketty Vaccaro, responsabile Ricerca Biomedica e Salute del Censis -. Qualcuno teme però che non tutte siano in grado di farlo, con il rischio di mantenere le profonde differenze di offerta sul territorio. Si tratta di una sfida importante per la farmacia, proprio per continuare a garantire la funzione di presidio pubblico per la salute che i cittadini gli riconoscono ma anche di punto di riferimento per il perseguimento del benessere complessivo, in linea con la nuova concezione della salute degli italiani".

"I risultati della ricerca Censis restituiscono l’immagine di una farmacia in continua evoluzione, capace di intercettare e soddisfare i bisogni di salute e benessere dei cittadini. Bisogni che sono diversificati a seconda delle fasce di età e delle condizioni personali di ciascuno: non solo gli anziani e i cronici, ma anche i giovani e i sani, che si rivolgono alla farmacia per ricevere consigli e servizi di prevenzione e benessere", ha dichiarato il Presidente di Federfarma, Marco Cossolo. "Le valutazioni positive espresse dai cittadini, ma anche le loro elevate aspettative, confermano che è ora necessario lavorare in sinergia con le istituzioni e gli altri professionisti della salute per rendere strutturale il modello della farmacia dei servizi all’interno del Ssn".

 

LE ASPETTATIVE DI NUOVI SERVIZI
Gli intervistati vorrebbero che nella propria farmacia di riferimento fosse resa disponibile una ampia gamma di servizi: dal recapito a domicilio dei farmaci per persone fragili (82,7%), alla distribuzione dei farmaci e dei presidi per conto della Asl (76,4%), dalla disponibilità di test per la misurazione di colesterolo, glicemia, ecc. (73,3%) ad uno sportello per la prenotazione di visite ed esami (72,3%). Non appaiono particolarmente informati sulla sperimentazione della farmacia dei servizi, in atto in molte regioni (solo il 31,1% ne è a conoscenza), ma quasi due terzi (68,9%) degli intervistati segnalano, come già presente nella farmacia abituale, almeno un servizio previsto nella sperimentazione. E se non molti dichiarano di averne usufruito, sono decisamente più alte, invece, le percentuali di chi vorrebbe poter disporre di questa nuova gamma di servizi: prima di tutto screening di prevenzione dell’ipertensione o del diabete (82,1%), dispensazione dei farmaci e dei dispositivi medici ai pazienti in assistenza domiciliare, residenziale e semiresidenziale (81,7%); possibilità di effettuare la scelta del medico di medicina generale e del pediatra di libera scelta (79,6%), presenza di infermieri per medicazioni e/o altre attività (77,5%) e somministrazione ai maggiori di 12 anni di altri vaccini (non più solo quelli contro il Covid e l’antinfluenzale) (62,2%). 

 

LE CRITICITÀ
La criticità più segnalata, invece, è relativa ad un aspetto concreto, cioè al fatto che non tutte le farmacie sono attrezzate o si possono attrezzare per garantire questi servizi (39,4%), mettendo tra l’altro in luce il rischio del mantenimento di significative differenziazioni territoriali nell’accesso ai servizi da parte del cittadino.

 

 

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