Nuove tutele sul lavoro per i malati oncologici
Via libera definitivo e all'unanimità del Senato al ddl che prevede un congedo non retribuito fino a 24 mesi per i dipendenti con malattie gravi e ulteriori - rispetto a quanto già previsto - dieci ore annue di permessi per visite ed esami. Tutti i dettagli

Via libera definitivo e unanime del Senato al disegno di legge che contiene "disposizioni concernenti la conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche". Il testo arrivava dalla sede redigente. Cinque articoli in tutto. Cuore del provvedimento è l’articolo 1 che prevede per i dipendenti di datori di lavoro pubblici o privati, "affetti da malattie oncologiche, ovvero da malattie invalidanti o croniche, anche rare, che comportino un grado di invalidità pari o superiore al 74 per cento" la possibilità di richiedere un periodo di congedo "continuativo o frazionato, non superiore a ventiquattro mesi".
Durante questo periodo, si legge, il dipendente conserva il posto di lavoro, non ha diritto alla retribuzione e non può svolgere alcun tipo di attività lavorativa. I malati oncologici, inoltre, come recita l’articolo 2, hanno diritto, in aggiunta alle tutele previste dalla normativa vigente e dai Ccnl, a "ulteriori dieci ore annue di permesso" con riconoscimento dell’indennità di malattia per visite ed esami strumentali. I costi delle misure partono dagli oltre 22 milioni nel 2026 e arrivano a più di 26 milioni a regime a partire dal 2035.
Tra le iniziative contemplate dal ddl anche l’istituzione (articolo 3), nello stato di previsione del ministero dell’Università e della Ricerca di un fondo con una dotazione di 2 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026 per creare e conferire "premi di laurea intitolati alla memoria di pazienti che sono stati affetti da malattie oncologiche, in favore di studenti meritevoli laureati in medicina e chirurgia, scienze biologiche, biotecnologie, farmacia, chimica e tecnologie farmaceutiche ovvero che hanno conseguito una laurea delle professioni sanitarie".
Il sì unanime del Senato al ddl per la conservazione del posto di lavoro per i pazienti oncologici corona "una battaglia di civiltà, sostenuta fin da subito dalla Lega, che ha contribuito con una proposta di legge a prima firma Comaroli", ha sottolineato Elena Murelli, capogruppo della Lega in commissione Salute e relatrice del provvedimento. "L'entrata in vigore del provvedimento – ha spiegato - segnerà un passo avanti per sostenere chi affronta una malattia oncologica, invalidante o rara: una legge sia per i dipendenti, pubblici e privati, sia per i lavoratori autonomi, che tra le altre cose, potranno avvalersi del diritto al congedo o alla sospensione dell'attività". "Una novità importante – ha osservato ancora – è la possibilità di permessi anche per i genitori dei piccoli affetti da malattie oncologiche. Era dovere del Parlamento stare dalla parte di tanti pazienti, che hanno diritto alle cure conservando il loro posto di lavoro".
"La necessità di un provvedimento per evitare che persone che stanno affrontando la battaglia contro il cancro vengano licenziate ci fa capire quanto il nostro Paese debba ancora lavorare per tutelare la dignita' e i diritti dei lavoratori. Si tratta di un passo avanti, come lo è stato la legge 104 del '92, e per questo voteremo a favore", ha detto Mariolina Castellone, in dichiarazione di voto sul ddl. "Certo è - ha aggiunto - che si poteva fare di più e meglio, a iniziare dalle risorse stanziate la cui ricerca ha tenuto ferma la pdl alla Camera per un anno. Non solo. Anche le 10 ore in più di permesso per esami diagnostici previste dal testo rischiano di essere insufficienti. Ciò premesso, in una legislatura in cui il confronto tra maggioranza e opposizione è pari a zero il fatto che a Montecitorio un comitato ristretto sia giunto a un testo unificato è indubbiamente positivo. Così si dovrebbe operare, non come sta succedendo sul fine vita quando, dopo un anno, la maggioranza ha presentato un testo del tutto diverso rispetto a quello a cui si stava lavorando". "Ora la speranza è che certe rigidità burocratiche non blocchino l'applicazione di questa legge. Ogni anno - ha rimarcato la senatrice pentastellata -in Italia vengono diagnosticati 390mila nuovi casi di tumore, mille al giorno. Si emanino subito i decreti attuativi della legge che istituisce la Rete nazionale dei registri dei tumori, approvata nel 2019 su iniziativa del Parlamento" e "non si perda altro tempo prezioso".
Da parte sua anche il Partito democratico si intesta il risultato: "Una battaglia del Pd diventa legge - ha infatti scritto su X la deputata Debora Serracchiani - Tutele per lavoratrici e lavoratori colpiti da malattie oncologiche, invalidanti e croniche. Posto di lavoro garantito e permessi per curarsi. Oggi il Senato approva all'unanimità la mia proposta. Dalla parte giusta". Il testo della legge approvata comprende infatti la proposta di legge presentata la scorsa legislatura da Serracchiani, allora capogruppo Pd in commissione Lavoro.
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