"Con la manovra il riordino delle professioni sanitarie"
Il provvedimento sarà presentato a breve. Lo ha detto il ministro della Salute Schillaci che fa anche un altro annuncio: "Dopo 13 anni è pronto il Piano nazionale sulla salute mentale, presto sarà inviato alla Conferenza Stato-Regioni. Poi traccia un primo bilancio sulla piattaforma per le liste d'attesa. Ma rimane il problema della carenza di infermieri

Uno dei provvedimenti collegati alla prossima manovra di bilancio riguarderà il riordino delle professioni sanitarie. Ad annunciarlo è stato il ministro della Salute Orazio Schillaci in un’intervista a Radio24. "Una riforma strutturale del Ssn è chiaro che va fatta, dopo 47 anni deve essere ammodernato rispettando i principi base di universalità e gratuità delle cure”, ha detto. Per poi aggiungere: "Abbiamo preparato due collegati alla finanziaria, uno che presenteremo a breve e riguarda il riordino delle professioni sanitarie. In un mondo che è cambiato la sanità del terzo millennio ha necessità di avere professionisti sanitari nuovi e con competenze diverse. E l'altro sul rafforzamento della rete ospedaliera e della rete territoriale, questo serve per efficientare il sistema".
PRONTO IL PIANO NAZIONALE SULLA SALUTE MENTALE
Non il solo annuncio fatto dal ministro. Schillaci ha infatti detto che anche il Piano nazionale sulla salute mentale "dopo 13 anni, è pronto e verrà inviato a breve alla conferenza Stato-Regioni. Poi – ha proseguito - sarà importante finanziarlo, cosa che faremo nella prossima legge di Bilancio". Il titolare del dicastero di Lungotevere Ripa è tornato a parlare delle liste d’attesa: "La piattaforma per il monitoraggio delle liste d'attesa è stata realizzata in 6 mesi, un tempo breve se consideriamo che era necessario integrare le piattaforme regionali, ed è aggiornata con le prestazione da gennaio a maggio 2025". Le regioni, ha spiegato, "inseriscono i dati ancora a macchia di leopardo, ma sono state caricate quasi 24 milioni di prestazioni da erogatori pubblici e privati. La piattaforma poi ci permette di monitorare le prime visite e gran parte degli accertamenti diagnostici e così abbiamo un quadro preciso per migliorare e cercare di ridurre quello che, come ho sempre detto, è un problema annoso per i cittadini".
LISTE D'ATTESE E POTERI SOSTITUTIVI IN CAPO AL MINISTERO
Secondo Schillaci, "è Importante avere i tempi e sapere chi li rispetta in relazione alla classe di priorità. Poi dobbiamo capire l'entità dei ritardi, capire bene se c'è chi tiene ancora le agende chiuse. Da questo quadro possiamo partire per migliorare il servizio: se ci sono nelle regioni tempi lunghi o se mancano personale o macchinari per gli esami". “E' importante ricordare - ha proseguito - che se ci sono negligenze scattano i poteri sostitutivi del Ministero per aiutare e supportare le regioni nell'interesse unico dei cittadini".
Il tasto dolente dei poteri sostitutivi, appunto. Sul quale Schillaci è tornato a ribadire: "Non è uno scontro tra Ministero e Regioni, ma è una collaborazione. Se le regioni hanno qualche difficoltà in qualche settore specifico può intervenire il ministero per un breve periodo con i poteri sostitutivi per aiutare a risolvere la criticità".
LA PIATTTAFORMA E IL BILANCIO POSITIVO DEL MINISTRO
Tornando alla piattafroma, invece, un primo bilancio del minsitro è positivo: "Ci sono trend positivi che ci confermano che la strada intrapresa è quella giusta: il Lazio ha centralizzato il Cup e si si sono ridotte di molto le attese per le mammografie e le visite cardiologiche; stessa cosa ha fatto la Liguria con una riduzione del 50% delle liste d'attesa. Va molto bene la Toscana, in Piemonte negli ultimi 4 mesi ci sono state aperture straordinarie nei weekend e sono state fatte 65mila prestazione in più, in Veneto la visita dermatologica ha avuto un miglioramento dei tempi del 20%. Quindi, quando la legge contro le liste d'attesa viene applicata funziona".
IL NODO DEGLI INFERMIERI CHE MANCANO
A non essere positivo, tuttavia, è il quadro che riguarda il personale sanitario. La carenza di infermieri rimane un nervo scoperto: Schillaci stesso ha evidenziato che se i medici mancano per "alcune specializzazioni", ad esempio "i giovani scelgono poco oltre all’emergenza urgenza anche anatomia patologica o radioterapia", per gli infermieri il discorso cambia: "La carenza degli infermieri è un problema importante, riguarda l'Italia ma anche l'Europa Dobbiamo rendere più attrattiva questa professione, questo significa sicuramente avere retribuzioni più alte. Oggi gli infermieri in Italia in base ai dati Ocse sono tra i meno pagati in Ue, ma dobbiamo valorizzare anche il percorso di laurea in Scienze infermieristiche e su questo stiamo lavorando da tempo con l'Ordine degli infermieri". Tuttavia, ha concluso Schillaci, "nel breve periodo per potenziare l'assistenza territoriale e far partire le Case e gli Ospedali di comunità abbiamo necessità di ricorrere all'estero per reclutare il personale infermieristico e rivolgerci a chi ha un percorso formativo sulla falsariga di quello italiano".
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