10 Settembre 2025

Agenas, primo ok del Senato al commissariamento

Il provvedimento che prevede anche risorse fino a 20 miliondi euro annui del Fondo sanitario nazionale per l'ospedale pediatrico Bambin Gesù va convertito entro il 30 settembre alla Camera. Le opposizioni all'attacco: "Occupazione di potere". Governo e maggioranza: "È la prassi"

Di Pa.Al.
Agenas, primo ok del Senato al commissariamento

Disco verde del Senato al decreto legge che contiene le norme per il commissariamento dell'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e per il finanziamento dell'Ospedale pediatrico Bambino Gesù. L'ok, in prima lettura, di Palazzo Madama al provvedimento che deve essere convertito in legge entro il 30 settembre è arrivato per alzata di mano. Il commissario nominato e in carica fino a fine anno è il professor Americo Cicchetti.

IL TESTO
Il testo prevede, come recita l’articolo 1, che con decreto del presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del ministro della Salute, sia nominato un commissario straordinario per l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, una volta sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. E prevede inoltre, appunto, che il commissario resti in carica fino al 31 dicembre 2025 e che sia scelto tra esperti di riconosciuta competenza in materia di diritto sanitario e di organizzazione, programmazione, gestione e finanziamento del servizio sanitario, anche estranei alla pubblica amministrazione. Ma il provvedimento, come detto, contiene anche misure (articolo 2) per il finanziamento dell’ospedale pediatrico Bambin Gesù: una quota fino a 20 milioni di euro annui del Fondo sanitario nazionale.

 

L’AFFONDO DEL M5S

Il via libera è arrivato tra le polemiche delle opposizioni. Sugli scudi il M5s con il senatore Orfeo Mazzella, vicepresidente della commissione Affari sociali: "Il decreto Agenas, ennesimo decreto urgente che di urgenza non ha niente, nasconde una manovra di occupazione del potere poco trasparente, inutilmente celata sotto al pannicello caldo del finanziamento per l’ospedale pediatrico Bambin Gesù. Trovo immorale, eticamente riprovevole, vergognoso svilire in questo modo il principio di universalità che ispira il nostro Servizio sanitario nazionale". E poi ancora: “La cosa importante era mettere le mani su Agenas, probabilmente per nascondere i propri fallimenti in sanità. Negli ultimi due anni, Agenas ha evidenziato ‘forti zone d’ombra’ nella qualità delle cure che il governo avrebbe dovuto affrontare; ha denunciato tempi di attesa insostenibili, alta percentuale di abbandoni del pronto soccorso e una rete cardiologica insoddisfacente; ha segnalato il collasso dei pronto soccorso; ha evidenziato come le Asl più performanti si trovino solo al Nord, a dimostrazione dell’aumento del divario rispetto al Sud sotto il governo di Giorgia Meloni".

 

LA TRINCEA DI GOVERNO E MAGGIORANZA
Sul nodo del commissariamento difesa pronta da parte del governo con il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato, che ha liquidato la vicenda in Aula: "Nulla quaestio. Non si era giunti a un'intesa all'interno della Conferenza Stato-Regioni e, come prevede la normativa attuale, si provvede a un commissariamento. Stop. Peraltro con una persona di assoluto livello qual è il professor Cicchetti". Dello stesso tenore le parole del relatore Franco Zaffini. Il senatore di FdI ha chiarito: "Il preambolo del decreto-legge in esame e la relazione illustrativa del disegno di legge di conversione indicano la presenza di criticità organizzative e gestionali dell'Agenas in relazione alle dimissioni del direttore generale, alla scadenza del presidente e del consiglio di amministrazione, nonché alla complessità della procedura per la ricostituzione degli organi". Per poi aggiungere: "Non è cosa nuova, originale o ascrivibile a questo governo, perché anche il precedente direttore generale, Domenico Mantoan, iniziò la sua attività in Agenas come commissario". È quindi da prassi "procedere con un breve commissariamento al fine di organizzare quella complessa procedura che consentirà al governo di ricostituire gli organi dell'Agenzia tempestivamente, ma nel rispetto appunto della complessità della procedura stessa, che prevede, com'è noto, l'intesa con la Conferenza Stato-Regioni".

IV: "SU AGENAS BOCCIATURA TOTALE"
Non meno dura la senatrice di Italia viva, Annamaria Furlan, annunciando il voto d’astensione sul decreto perché, ha detto, "non vogliamo votare contro nuove risorse all’ospedale pediatrico Bambino Gesù" ma "su Agenas, e sul modo di governare la sanità pubblica italiana, la nostra è una bocciatura totale". “Il commissariamento di Agenas – ha infatti incalzato l’ex leader Cisl - è il segno evidente di un governo che rinuncia a dare una direzione chiara alla sanità pubblica e che preferisce rinviare i problemi invece di affrontarli. Agenas è la bussola del Servizio sanitario nazionale: indebolirla significa lasciare il sistema senza programmazione e senza una guida autorevole proprio quando servirebbero stabilità e visione strategica".

NEL MIRINO PD L’INCERTEZZA DI FONDI AL BAMBIN GESÙ
Dal canto suo, il Pd con la senatrice Beatrice Lorenzin ha messo in guardia: "Attenzione a dire che la sanità non ha bisogno di risorse, perché presto qualcun altro quelle risorse se le prenderà tutte. L'aver creato un fondo 'fino a 20 milioni di euro', quindi senza stanziare una cifra certa, per sostenere l'attività assistenziale dell'ospedale Bambin Gesù, è il segnale lampante della scarsità di risorse che dispone il fondo sanitario". Secondo l’ex ministra della Salute, "se i fondi non vengono definiti e allocati in modo certo, il rischio di essere destinati ad altre spese è davvero alto. Le recenti dichiarazioni del ministro Giorgetti, secondo cui con l'impegno del 5% del Pil sul riarmo sarà difficile reperire fondi aggiuntivi per welfare e salute, lo confermano".

 

 

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