"È urgente definire le modalità di uscita dai piani di rientro"
La richiesta arriva dalla Conferenza delle Regioni. Il coordinatore della commissione Salute Fabi: "La normativa chiarsice con dettaglio solo l'iter e i presupposti per l'ingresso". Le proposte

"È urgente e rilevante definire le modalità di uscita dai piani di rientro e di conclusione dei commissariamenti in sanità perché l’assenza di principi normativi che ne chiariscono puntualmente le condizioni determina potenzialmente una limitazione sine die dei livelli di autonomia regionali costituzionalmente garantiti".
Questa la posizione condivisa dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che si è riunita ieri, per precisare la necessità di rivedere le attuali discipline del sistema di verifica degli adempimenti regionali, sia in materia di equilibrio economico-finanziario sia in materia di erogazione dei Lea.
“Di fatto, mentre la normativa chiarisce con grande dettaglio l’iter e i presupposti per l’entrata in Piano di rientro, altrettanto non fa per l’uscita, che resta così lacunosa da finire per diventare discrezionale”, spiega Massimo Fabi, coordinatore della commissione Salute della Conferenza che ha stilato il documento condiviso oggi.
LA DILAZIONE DEI TEMPI
Le Regioni rilevano anche una eccessiva dilatazione tra i tempi che intercorrono tra il momento della verifica e quello della convocazione con la Regione interessata chiamata a controdedurre. "Questi tempi, se troppo gravosi, rischiano di allontanare ingiustificatamente il momento della cessazione della procedura e di renderlo incerto", chiarisce Fabi.
LE PROPOSTE SULL'USCITA DAI PIANI DI RIENTRO
La Conferenza delle Regioni ha quindi proposto due criteri, non suscettibili di interpretazioni, da prendere a riferimento per stabilire l’uscita dai Piani di rientro. A questo scopo, quindi, si tratterebbe di valutare: gli ultimi tre esercizi in equilibrio economico-finanziario e l’adempimento in tutte e tre le aree previste dal Nuovo Sistema di Garanzia nell’ultimo anno di valutazione.
Relativamente all’uscita dai commissariamenti, tema giuridicamente più articolato e complesso, la Conferenza fa sapere che "si riserva di sviluppare una specifica proposta in tempi brevi da sottoporre al governo".
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