06 Ottobre 2025

Tumore al seno, "Sulla prevenzione le ostetriche possono fare la differenza"

Fnopo: "Il carcinoma mammario resta al primo posto per incidenza, ma la mortalità è calata del 40% nei Paesi ad alto reddito grazie ai progressi terapeutici, ma soprattutto alla diagnosi precoce"

Di NS
Tumore al seno, "Sulla prevenzione le ostetriche possono fare la differenza"

Ottobre è il mese dedicato in tutto il mondo alla prevenzione del tumore al seno. "Il cosiddetto Ottobre Rosa nacque negli Stati Uniti a metà degli anni ’80 e da allora si è diffuso globalmente - ricorda Letizia Carotenuto, consigliera della Federazione nazionale degli Ordini della professione ostetrica (Fnopo) -. Il carcinoma mammario resta al primo posto per incidenza, ma la mortalità è calata del 40% nei Paesi ad alto reddito. Questo grazie ai progressi terapeutici, ma soprattutto alla diagnosi precoce".  

AUTOPALPAZIONE E SCREENING
L’autopalpazione, insieme a visita senologica e mammografia, rappresenta uno strumento centrale di prevenzione. "Non sostituisce lo screening, ma è fondamentale soprattutto tra i 20 e i 40 anni, fascia non coperta dai programmi nazionali - spiega Carotenuto -. Una volta al mese, preferibilmente tra il settimo e il decimo giorno del ciclo, la donna può imparare a conoscere il proprio seno e rilevare eventuali cambiamenti". La tecnica si compone di osservazione davanti allo specchio e palpazione da sdraiate. "Se si riscontra un’anomalia, è indispensabile rivolgersi allo specialista", sottolinea l’ostetrica.

MAMMOGRAFIA: I PROGRAMMI IN ITALIA
In Italia i programmi di screening mammografico sono rivolti alle donne tra i 50 e i 69 anni, con cadenza biennale. "Alcune Regioni stanno sperimentando l’estensione fino a 74 anni e anche l’avvio a partire dai 45 anni - ricorda Carotenuto. -. Estendere la fascia potrebbe portare a ulteriori riduzioni della mortalità". Oltre agli aspetti clinici, resta decisivo il ruolo dell’ostetrica. "Promuovere la fiducia, informare ed educare alla prevenzione sono azioni che possono fare davvero la differenza nella vita delle donne", conclude.Al netto del fatto che la prevenzione e la cura del tumore al seno non possono essere affidate a un singolo professionista. Radiologi, oncologi, chirurghi, senologi, ostetriche e psicologi concorrono a costruire percorsi di diagnosi e trattamento personalizzati. Solo un approccio multidisciplinare consente di garantire alle donne la migliore qualità di cura, dalla prevenzione primaria fino al follow up.

 

 

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