"La medicina generale deve tornare a essere una scelta di valore"
Il ministro Schillaci in Aula alla Camera: "Abbiamo meno medici di famiglia di Francia e Spagna, è vero. Stiamo riformando la professione del mmg per il futuro". Le liste d'attesa? "Problema che richiede soluzioni serie e non polemiche. Oltre 1000 strutture su tutto il territorio nazionale hanno aumentato le prestazioni di oltre il 20%"

I medici di medicina generale che mancano. Un problema sempre più sentito in Italia. Proprio su questo è intervenuto il ministro della Salute Orazio Schillaci durante il question time alla Camera. "È vero che abbiamo meno medici di famiglia della Francia e della Spagna. Questo è il dato di fatto", ha detto in premessa, rispondendo a una interrogazione di Azione. Per poi ricordare che "con il Pnrr abbiamo finanziato 2.700 nuove borse di studio aggiuntive. Abbiamo raddoppiato il numero di borse per triennio: da 1.400 a circa 2.900. Tre cicli formativi triennali completamente finanziati fino al 2026". Tuttavia, secondo Schillaci, "la vera questione non è solo numerica, è vocazionale. Per troppo tempo la medicina generale è stata percepita come una professione di serie B: meno prestigio delle specializzazioni ospedaliere, meno riconoscimento economico, meno attrattività per i giovani".
LA RIFORMA DELLA MEDICINA GENERALE
"La medicina generale deve tornare a essere una scelta di valore, non un mero ripiego. Per questo ho proposto e il Consiglio dei ministri ha approvato un disegno di legge delega che punta a rivoluzionare il sistema delle professioni sanitarie. Stiamo riformando la professione del medico di medicina generale per il futuro", ha continuato. Tra le misure previste, ha aggiunto Schillaci, "c'è la rimodulazione completa del percorso formativo. Vogliamo renderlo più attrattivo economicamente, più integrato con i percorsi universitari, più valorizzato professionalmente. Vogliamo che i giovani medici scelgano la medicina generale per vocazione, non per necessità”. Quindi, il ministro ha ricordato che "i bandi sono regionali. Le Regioni devono fare la loro parte nella programmazione".
VERSO L'ESTENSIONE DELLO SCREENING MAMMOGRAFICO ALLE FASCE 45-59 E 70-74
Interrogato poi da Italia viva sulle misure inerenti la prevenzione oncologica, il responsabile del dicastero di Lungotevere Ripa ha ribadito l’intenzione di estendere le fasce d’età per gli screening oncologici: "L’estensione dello screening mammografico alle fasce 45-49 e 70-74 anni è un obiettivo prioritario di questo Ministero che è stato messo nella proposta per la prossima legge di Bilancio".
L'APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE CHE SERVE SULLA SALUTE MENTALE
Sulla salute mentale, poi, il ministro ha scandito che "non è una questione di serie B, non è un optional". Quindi, in risposta a Noi moderati, ha affermato: "Abbiamo completato il Piano nazionale per la salute mentale, atteso da quasi 13 anni, che ora è all’attenzione della Conferenza Stato-Regioni. Non è solo un atto dovuto, è un cambio di paradigma. Vogliamo potenziare diagnosi precoce, rafforzare la neuropsichiatria infantile, garantire équipe multidisciplinari che coinvolgano famiglie, scuole e istituzioni locali". Il punto fondamentale per Schillaci è non considerare la salute mentale solo come una questione sanitaria: "Le nostre politiche devono essere multisettoriali. Sanità, scuola, famiglia, territorio, tutti devono collaborare. E soprattutto che "la vera battaglia è culturale. Normalizzare la richiesta di aiuto, abbattere lo stigma, costituire una cultura della prevenzione che parta dalle scuole e delle famiglie: vogliamo che un ragazzo che soffre non si senta sbagliato, ma compreso; che chiedere aiuto non sia debolezza ma coraggio".
"SULLE LISTE D'ATTESA INTENSIFICATI CONTROLLI E ISPEZIONI"
Convitato di pietra sul fronte della sanità restano sempre le liste d’attesa. A incalzare il ministro sul nodo più spinoso il Movimento cinque stelle. Da parte sua Schillaci ha rimarcato: "Per la prima volta nella storia del nostro Servizio sanitario nazionale, affrontiamo il problema delle liste d'attesa con un approccio strutturale. Per decenni abbiamo avuto monitoraggi sporadici, rilevazioni ex-post o fotografie parziali". Riferendo in Aula, il minsitro ha detto che "la piattaforma è operativa e il monitoraggio ci sta permettendo di intervenire, nel rispetto delle autonomie regionali, in tutte le situazioni in cui rileviamo squilibri. Durante questo lavoro di monitoraggio – ha proseguito - abbiamo scoperto situazioni che definirei indegne: più di 100 ospedali pubblici in tutta Italia che, per disorganizzazione e mancato controllo, operano di fatto come strutture private. Stiamo intensificando i controlli e le ispezioni". Il modus operandi è "evitare strumentalizzazioni che offuscherebbero le tante buone pratiche, le strutture che funzionano bene, i tantissimi medici che ogni giorno lavorano con dedizione per il bene dei cittadini”. Ragion per cui "sul tema della pubblicazione dei dati: pubblicheremo tutto, ma solo quando i dati saranno sistematici, precisi e incontrovertibili. Ci sono Regioni che hanno compreso come il fine del monitoraggio non è fare classifiche, ma utilizzare le risorse economiche e umane in modo consapevole ed efficiente". E ancora: "Non siamo noi a voler nascondere i dati, sono le Regioni stesse che ci hanno chiesto prudenza". Per Schillaci quello delle liste d’attesa è un problema serio "che richiede soluzioni serie, non polemiche. Per questo – ha ricordato - sto incontrando personalmente i presidenti di Regione e gli assessori alla Salute per confronti operativi sui problemi concreti”. Il ministro rimane convinto della bontà del piano nazionale di governo delle liste d’attesa 2025-2027: "È uno strumento di lavoro che ci permetterà finalmente di avere un quadro completo, di intervenire chirurgicamente sulle criticità, di premiare eccellenze e correggere inefficienze.I dati iniziano a darci ragione. L’ultimo monitoraggio – ha concluso - ci dice che le performances sulla diagnostica sono aumentate mediamente del 13% e che ci sono oltre 1000 strutture su tutto il territorio nazionale che hanno aumentato le prestazioni di oltre il 20%".
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