04 Novembre 2025

Obesità, in Europa un bambino su quattro di 7-9 anni è in sovrappeso

Il nuovo studio dell'Oms conferma dati allarmanti: uno su dieci è affetto dall'epidemia che causa gravi malattie come diabete, cancro e patologie cardiovascolari. Il 66% dei genitori ha scarsa consapevolezza del problema

Di NS
Obesità, in Europa un bambino su quattro di 7-9 anni è in sovrappeso

Il tema è sensibile, così l’Oms Europa torna sul nodo dell’obesità nell’infanzia. “La prevalenza di sovrappeso e obesità nei paesi della Regione europea dell'Oms è costantemente elevata, alimentando diabete, cancro, malattie cardiovascolari e altre malattie non trasmissibili (Mnt) potenzialmente letali”, spiega l’organizzazione, annunciando un nuovo report. E aggiunge: “Allo stesso tempo, i genitori di bambini sovrappeso o obesi tendono a sottostimare il peso dei propri figli”.

I risultati sono basati sul sesto ciclo dello studio dell'Iniziativa europea di sorveglianza dell'obesità Infantile (Cosi) dell'Oms, che rivela una tendenza alla stabilità dell'epidemia di obesità in Europa. Il Cosi fornisce il quadro finora più completo sulla crescita, lo stile di vita e i comportamenti relativi alla salute dei bambini nella Regione europea dell'Organizzazione mondiale della sanità. Ma il rapporto Cosi del sesto ciclo è pure il primo a basarsi interamente sui dati raccolti dal picco della pandemia di Covid-19, con misurazioni di circa 470mila bambini di età compresa tra 6 e 9 anni in 37 Paesi e con informazioni aggiuntive sui comportamenti familiari e sanitari di oltre 150mila bambini.

Nei Paesi partecipanti, 1 bambino su 4 (25%) di età compresa tra 7 e 9 anni conviveva con sovrappeso (inclusa l'obesità) e 1 su 10 (11%) con obesità. I maschi (13%) avevano maggiori probabilità di essere obesi rispetto alle femmine (9%) e la prevalenza variava notevolmente. Nella maggior parte dei Paesi partecipanti, più di 1 bambino su 10 – e in diversi Paesi dell'Europa meridionale, quasi 1 su 5 – conviveva con l'obesità. La tendenza generale è rimasta sostanzialmente stabile, ma dove si sono verificati cambiamenti, gli aumenti sono stati più frequenti delle diminuzioni.

Per la prima volta, il Cosi ha anche riferito sulla magrezza, a riprova del fatto che la denutrizione coesiste con l'eccesso di peso in diverse nazioni. Questo gap evidenzia la persistente disuguaglianza tra i paesi e al loro interno. Ma una novità del sesto round del Cosi è la scarsa consapevolezza del problema da parte dei genitori. Nel complesso, quasi due terzi (66%) dei bambini in sovrappeso erano percepiti dai genitori come sottopeso o normopeso. In tutti i Paesi per i quali erano disponibili dati, più della metà dei genitori di bambini in sovrappeso sottostimava il peso dei propri figli.

Secondo il rapporto del Cosi, solo il 46% dei bambini consumava frutta fresca ogni giorno e il 32% verdura almeno una volta al giorno. Meno del 5% soddisfaceva la raccomandazione dell'Oms di 5 porzioni di frutta e verdura al giorno. Il consumo di cibi poco sani rimane diffuso: il 41% dei bambini mangia dolci, il 29% beve bibite zuccherate e il 16% consuma snack salati più di 3 volte a settimana. I comportamenti alimentari, come si sa, sono associati al background socioeconomico: diete più sane sono più comuni tra i figli di genitori con un livello di istruzione superiore, mentre il consumo frequente di snack zuccherati o salati è più comune nelle famiglie con un livello di istruzione inferiore.

Per la prima volta, tuttavia, il Cosi ha analizzato il cibo ordinato online, un fattore alimentare sempre più importante. Nei 18 Paesi esaminati, oltre la metà delle famiglie ordinava raramente o mai cibo online, ma fino al 39% ha dichiarato di farlo almeno una volta al mese, il che suggerisce una tendenza verso una maggiore dipendenza da pasti preparati o consegnati a domicilio.

Sul fronte del movimento fisico, il 53% dei bambini si recava a scuola attivamente – camminando, andando in bicicletta o pattinando – mentre il 40% utilizzava mezzi di trasporto motorizzati. I bambini provenienti da famiglie con un basso livello di istruzione dei genitori erano più propensi a camminare o andare in bicicletta, a dimostrazione del fatto che gli spostamenti attivi sono in parte influenzati dalle circostanze socioeconomiche. Quasi tutti i genitori hanno riferito comunque che i loro figli giocavano attivamente o con entusiasmo per almeno 1 ora al giorno, in conformità con le raccomandazioni dell'Oms. L'89% dei bambini dormiva almeno 9 ore a notte, ma meno della metà (47%) raggiungeva le 10 ore.

I risultati dello studio confermano che alcuni comportamenti attivi si sono ristabiliti solo parzialmente dal picco della pandemia, con modelli sedentari ancora elevati in molti Paesi. Nel complesso, il 42% dei bambini trascorreva almeno 2 ore al giorno davanti agli schermi durante i giorni feriali e il 78% nei fine settimana. I ragazzi tendevano a trascorrere leggermente più tempo rispetto alle ragazze, e il tempo trascorso davanti agli schermi era maggiore tra i figli di genitori con un livello di istruzione inferiore.

"I dati del sesto round del Cosi suggeriscono che, sebbene la prevalenza possa stabilizzarsi in alcuni Paesi, il sovrappeso e l'obesità infantile rimangono allarmanti e continuano a minacciare la salute delle generazioni attuali e future", ha affermato Kremlin Wickramasinghe, consulente regionale per la nutrizione, l'attività fisica e l'obesità presso l'Oms-Europa. "Affrontare le malattie non trasmissibili rimane una priorità nell'ambito del Secondo programma di lavoro europeo dell'Oms 2026-2030. Rafforzare e ampliare le politiche di prevenzione dell'obesità basate sull'evidenza è una parte essenziale di questo sforzo ed è fondamentale per proteggere la salute e il benessere dei bambini nella nostra Regione", ha spiegato invece Gundo Weiler, direttore per la Prevenzione e la promozione della salute presso l'Oms-Europa.

Le politiche raccomandate dall'Oms per affrontare la sfida dell'obesità includono: norme fiscali come tasse sulle bevande zuccherate e sugli alimenti ricchi di zucchero, sale e grassi trans; restrizioni alla commercializzazione di alimenti e bevande non salutari, in particolare quelli destinati ai bambini; etichettatura alimentare chiara e standard nutrizionali migliorati per i pasti scolastici; politiche che promuovano l'attività fisica e il trasporto attivo. L’organizzazione chiude: “Con una sorveglianza continua, politiche basate sull'evidenza e l'attuazione costante delle misure raccomandate dall'Oms, i Paesi europei possono arrestare e invertire l'epidemia di obesità, garantendo che ogni bambino cresca sano e in grado di raggiungere il proprio pieno potenziale”.

 

 

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