05 Novembre 2025

Malattie cronico-degenerative, In Italia colpito oltre l'80% degli over 65

Sibioc: "La medicina di laboratorio gioca un ruolo di primo piano nella prevenzione: offre strumenti in grado di identificare le alterazioni patologiche ancora prima della comparsa dei sintomi"

Di NS
Foto di National Cancer Institute
Foto di National Cancer Institute

L’Italia sta affrontando le conseguenze di un progressivo invecchiamento demografico e di una crescente “pandemia non trasmissibile”, rappresentata dalle malattie cronico-degenerative, che colpiscono oltre l’80% della popolazione con più di 65 anni. A patologie tipiche dell’età avanzata, quali demenze e deficit cognitivi, si associano frequentemente disturbi cardiovascolari e condizioni croniche come diabete, obesità e ipertensione arteriosa. Si delinea così uno scenario complesso, destinato a peggiorare con l’ulteriore invecchiamento della popolazione. “Il servizio sanitario nazionale è chiamato a fronteggiare una complessa crisi epidemiologica che richiede strategie innovative e sostenibili, volte ad assicurare interventi sanitari efficaci e appropriati. In questo contesto, una concreta integrazione tra medicina clinica e medicina di laboratorio rappresenta una condizione imprescindibile per il miglioramento degli esiti terapeutici”. È quanto dichiara Marcello Ciaccio, presidente nazionale della Sibioc (Società italiana di biochimica clinica e biologia molecolare clinica-medicina di laboratorio), in occasione dell’apertura del 57° Congresso nazionale che si svolge a Firenze

 

GLI OVER 65 E OVER 80 IN ITALIA SONO OLTRE 18 MILIONI 
“Viviamo in un contesto in continua evoluzione contraddistinto da innovazione tecnologica crescente ma anche da una sempre maggiore complessità clinica – sottolinea Ciaccio -. L’invecchiamento demografico è rilevante dal momento che in Italia gli over 65 ammontano a oltre 14 milioni, pari al 24% dell’intera popolazione. Gli over 80 sono addirittura più di 4 milioni e sono aumentati di 50mila persone solo in un anno. È evidente che le patologie cronico-degenerative siano in costante aumento, anche a causa della diffusione di stili di vita poco salutari, come fumo, obesità, sedentarietà e consumo eccessivo di alcol. Il progressivo allungamento dell’aspettativa di vita, in Italia come negli altri Paesi occidentali, ha comportato un sensibile incremento del carico assistenziale e gestionale da parte del sistema sanitario".

 

IL RUOLO DELLA MEDICINA DI LABORATORIO
In questo quadro, a giocare un ruolo di prim'ordine è la medicina di laboratorio, come spiega ancora Ciaccio: "Svolge un ruolo di primo piano nella prevenzione delle malattie, offrendo strumenti in grado di identificare le alterazioni patologiche ancor prima della comparsa dei sintomi e consentendo così di attuare interventi preventivi mirati che possano bloccare o rallentare la progressione della malattia. In questa prospettiva, la collaborazione tra il professionista della medicina di laboratorio ed il clinico rappresenta una condizione imprescindibile, sia per garantire la sostenibilità del sistema sanitario sia per contenere l’impatto delle patologie croniche. Solo attraverso un’integrazione effettiva è possibile assicurare percorsi di cura efficaci, sicuri e sempre più orientati alle reali esigenze dei cittadini”. 

 

L'INTEGRAZIONE CON LA MEDICINA CLINICA
Secondo Sibioc, inoltre contenimento della spesa pubblica e  tutela della salute e del benessere dei cittadini passano anche attraverso un costante miglioramento e potenziamento della medicina di laboratorio. Ma è fondamentale anche "un’effettiva integrazione tra medicina di laboratorio e medicina clinica" che, conclude il presidente, "rappresenta la condizione per sviluppare servizi sanitari più efficaci, sostenibili e orientati al miglioramento degli esiti di salute. Il traguardo da raggiungere non riguarda soltanto la cura, ma anche la prevenzione e la riduzione dell’impatto delle patologie croniche e degenerative”. 

 

 

 

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