19 Novembre 2025

Sanità digitale, in rampa di lancio la piattaforma per la telemedicina

Il commissario Agenas Cicchetti: "La fase operativa coinvolgerà 1500 medici di famiglia dal prossimo 1 gennaio". Anche l'IA debutta nel nostro Ssn. I dettagli

Di Elisabetta Gramolini
Sanità digitale, in rampa di lancio la piattaforma per la telemedicina

Manca solo lo scoppio dello starter, poi la piattaforma nazionale di telemedicina sarà accessibile dai computer di migliaia di medici. Il quadro normativo e infrastrutturale è stato finalmente sbloccato per l'operatività nazionale in virtù del decreto regolatore che ha ottenuto l'approvazione sia dalla Conferenza Stato-Regioni il 10 settembre scorso, sia dalla Corte dei Conti, ed è ora in fase di pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. A parlarne, durante la prima giornata del XVIII Congresso nazionale della Società italiana di health technology assessment (Sihta), che si è aperto ieri a Roma, è stato Americo Cicchetti, commissario straordinario dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas) e past president della Società. La stessa Agenas che nelle scorse ore ha annunciato un upgrade dell’altra piattaforma, quella che gestisce le liste d’attesa.

LA TELEMEDICINA NELLA MEDICINA TERRITORIALE
L’avvio di quella di telemedicina è atteso da mesi, da quando è iniziata la sperimentazione, fondamentale per consentire al sistema di andare a regime, stabilendo un gateway nazionale necessario a connettere le Regioni. Sebbene la messa in esercizio delle infrastrutture regionali sia prevista verso la fine del 2025, il target di 300mila pazienti da raggiungere entro l'anno è stato già superato ampiamente, con oltre 560mila già coinvolti. “La fase operativa coinvolgerà inizialmente, a partire dal 1° gennaio 2026, 1.500 medici di famiglia, che le Regioni dovranno identificare entro la settimana del 21 novembre, segnando così il passaggio all'integrazione della telemedicina nella medicina territoriale”, ha spiegato Cicchetti.

L'INGRESSO DELL'INTELLIGENZA ARTIFICIALE NEL SSN
Un secondo importante investimento è quello per l'impiego dell’intelligenza artificiale per il Servizio sanitario nazionale (Ssn). Nonostante un precedente ricorso al Tar da parte di un concorrente, l'iter contrattuale è stato sbloccato e si è giunti alla firma il 30 settembre: “L'operatore aggiudicatario – ha detto Cicchetti – si è impegnato a fornire i primi tre algoritmi e le funzionalità della Piattaforma entro la fine dell'anno, ponendo le basi per l'utilizzo dell'Ia a supporto delle decisioni cliniche e organizzative”.

I DATI: "IL NUOVO PETROLIO"
Il successo di questo momento di trasformazione poggia sul patrimonio dei dati. L'investimento del Pnrr mira a costruire un vasto ecosistema, un vero e proprio “datalake”, come ha descritto Cicchetti. L'attenzione ora si sta spostando dai semplici documenti contenuti nel Fascicolo sanitario elettronico ai "singoli dati", in particolare quelli prioritari, ai sensi dell'articolo 14 del regolamento GDPR, considerati la vera "ricchezza" del sistema. Per andare avanti è dunque importante la negoziazione con i medici di famiglia, depositari della maggior parte di queste informazioni. “Il patrimonio dei dati sarà il nostro nuovo petrolio per far funzionare il Servizio sanitario nazionale ad una velocità diversa ma garantendo attraverso la tecnologia anche una maggiore vicinanza, di prossimità, ai cittadini”, ha commentato il commissario dell’Agenas.

TRASFORMAZIONE ORGANIZZATIVA E FATTORE UMANO
L'implementazione tecnologica in corso in sanità è tuttavia solo un mezzo. L'obiettivo ultimo è la trasformazione organizzativa e la modifica dei processi di lavoro. Durante il confronto all’interno della prima giornata congressuale, è emerso come il principale ostacolo da superare sia l'inerzia delle organizzazioni complesse da affrontare con una strategia di formazione mirata e la ricostruzione dei Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali (Pdta) per integrarli con le nuove capacità tecnologiche. A tal fine, una parte delle risorse Pnrr sarà dedicata alla creazione di comunità di pratiche a livello nazionale, che lavoreranno sul cambiamento organizzativo in tutte le aree critiche, dove si costruirà il valore effettivo dell'investimento.

RIDEFINIZIONE DEI CRITERI HTA PER LE TECNOLOGIE DIGITALI
A conclusione del dibattito è stato lanciato un appello per la necessità di ridefinire i criteri Hta (Health technology assessment) per la valutazione delle nuove tecnologie digitali, inclusi gli algoritmi di intelligenza artificiale. Le formule di valutazione tradizionali, infatti, non sono adatte a un'innovazione tecnologica che procede a una velocità totalmente diversa. A questo proposito, il commissario di Agenas ha fatto sapere come l’Agenzia sia già impegnata in progetti europei per ridefinire questi framework di valutazione in modo che siano rigorosi ma adatti al contesto dell'innovazione digitale.

 

 

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