La manovra secondo Schillaci
Fondi per la prevenzione e per le assunzioni. Gli infermieri che mancano il vero tallone d'Achille: "Oltre ad aumentare gli stipendi abbiamo voluto ci fossero tre lauree specialistiche". Rimane il nodo liste d'attesa: incontro del ministro con le Regioni dopo le feste natalizie
“Questa è una manovra che ha dato molto alla sanità”. Lo ha detto il ministro della Salute, Orazio Schillaci, intervistato da Skytg24. “Abbiamo ottenuto risorse aggiuntive in maniera significativa. Ma soprattutto vorrei ribadire - ha proseguito - che non contano solo i fondi ma anche come utilizzarli e conta avere una visione". Per il ministro “questa manovra guarda chiaramente alle novità che vanno introdotte nel Servizio sanitario nazionale. La prima è quella di valorizzare sempre di più il capitale umano e quindi medici e infermieri”, ma c’è anche la centralità della “prevenzione”.
Sul fronte del personale, ha aggiunto Schillaci, "ci sono degli aumenti importanti e delle assunzioni aggiuntive, perché, oltre alle assunzioni per le quali ci sono fondi in manovra, le Regioni possono anche assumere con il Fondo sanitario nazionale che viene ripartito tra di loro". A proposito di infermieri, il tasto dolente della loro carenza risuona nuovamente nelle parole di Schillaci: "I dati Ocse dicono che l'italia rispetto agli altri Paesi non ha un numero inferiore di medici - è un problema di organizzazione - quello che manca sono gli infermieri. Siamo intervenuti perché oltre ad aumentare gli stipendi abbiamo voluto che ci fossero tre nuove lauree specialistiche. È anche un problema di prospettiva. Chi si avvicina alle professioni sanitarie vuole avere meno burocrazia, più possibilità di fare carriera, vuole avere un percorso più moderno".
L’altra gamba della manovra sul fronte sanitario è la prevenzione. Ci sono fondi ad hoc in legge di Bilancio "per la prevenzione", sottolinea Scgillaci, "sono stati rivisti alcuni screening" come quello "per il cancro della mammella". "I dati Ocse indicano come l'Italia è la prima nazione per aspettativa di vita al mondo quindi il Servizio sanitario nazionale che tanti attaccano evidentemente funziona. Ma - rimarca - dobbiamo puntare sulla prevenzione perché per mantenere il nostro Servizio sanitario nazionale sostenibile e mantenere soprattutto i principi sui quali si basa da quando fu fondato 47 anni fa, cioè accesso gratuito alle cure, equità, attenzione a deboli e fragili, dobbiamo far sì che il numero di malati in futuro diminuisca".
Nel menù del giorno non possono mancare le liste d’attesa, altro tallone d’Achille della sanità e sul quale il governo Meloni sta mettendo la faccia: "Incontrerò i presidenti delle Regioni appena dopo le feste natalizie di fine anno per ribadire che ci vuole un impegno concreto e più puntuale per ridurre le liste d'attesa", ha detto il responsabile del dicastero di Lungotevere Ripa. Che insiste sull'"appropriatezza" di visite ed esami: " I cittadini devono fare nei tempi giusti gli esami di cui hanno veramente bisogno". In merito alle prestazioni in regime di privato convenzionato, infine, l’importante per Schillaci, "è dare ai cittadini la possibilità di eseguire gratuitamente o pagando solo il ticket le prestazioni e in questo il privato convenzionato può aiutare. Non è una privatizzazione ma solo offrire il Ssn con tutte le sue caratteristiche in modo rapido e efficiente".
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