Influenza e virus respiratori sotto l'albero
I dati parlano di 700mila italiani a letto. Fimmg invita a non sottovalutare la super variante K. Anche Covid e virus sinciziale non arretrano. Secondo gli infettivologi Simit il picco sarà tra fine dicembre e gennaio. Unanime l'appello a vaccinarsi. I medici di famiglia: "Non esiste un termine per farlo"
Sotto l’albero gli italiani hanno trovato anche qualche regalo sgradito, che si tratti di influenza stagionale o di Covid. Gli ultimi dati disponibili del sistema di sorveglianza RespiVirNet parlano infatti di 700mila persone colpite. Senza contare che nel menù delle feste ci sono pure altri virus respiratori come il sinciziale (RSV) che, ha ricordato Simit- Società italiana di malattie infettive e tropicali, causa ogni anno in Italia di 25mila-50mila ricoveri e oltre 2.500 decessi, con un impatto economico superiore a 200 milioni di euro per il Ssn. Un virus il RSV per combattere il quale è stata finanziata la vaccinazione in legge di Bilancio. Lo ha ribadito nelle scorse ore il ministro della Salute Orazio Schillaci. Intervistato da Skytg24 ha insistito in generale sulla vaccinazione, pur ricordando che i risultati quest’anno, "sono in termini assoluti migliori dei dati che avevamo nello stesso periodo dello scorso anno".
I PIÙ COLPITI NELLA FASCIA DEGLI OVER 65
"La campagna vaccinale antinfluenzale e anti-Covid procede con risultati incoraggianti, ma non è il momento di rallentare", sottolinea anche Tommasa Maio, responsabile nazionale Area Vaccini della Fimmg, che ricorda i numeri: "L’ultimo dato disponibile (sistema di sorveglianza RespiVirNet) ci dice che sono circa 700.000 gli italiani finiti a letto a causa di virus respiratori, con un totale dall'inizio della sorveglianza di circa 4 milioni di casi". Maio però lancia anche un potenziale campanello d’allarme: "Sempre il sistema di sorveglianza ci dice che nel flusso ospedaliero (quindi i pazienti più gravi), i più colpiti per Sars-CoV-2 e influenza sono nella fascia di età over 65".
LA VARAINTE K PIÙ INSIDIOSA
Nelle ultime settimane, inoltre, c’è attenzione alla variante K del ceppo H3N2 che si sta dimostrando molto insidiosa e diffusiva. Anche Maio batte sul tasto dei vaccini perché se da un lato la fiducia nella vaccinazione sta risalendo, dall’altro, osserva Fimmg, "tra gli over 65 (categoria che fa segnare i miglioramenti più marcati) la copertura è ancora distante dagli obiettivi raccomandati, e l’invito è a intensificare gli sforzi prima del picco stagionale".
LA PREVENZIONE
"L’attenzione – evidenzia Maio - deve restare alta perché influenza e Covid continuano a rappresentare un rischio concreto per anziani, fragili e pazienti cronici. Il Covid circola ancora, spesso sottostimato per l’uso dei test fai-da-te, e la co-circolazione dei virus respiratori aumenta la probabilità di complicanze e co-infezioni. Vaccinarsi contro influenza e Covid significa ridurre ricoveri evitabili, proteggere i familiari più vulnerabili e alleggerire la pressione sui servizi sanitari nei mesi più critici".
Sul tasto della prevenzione hanno insistito molto anche gli infettivologi Simit impegnati in queste ore con i lavori del XXIV Congresso della Società italiana di malattie infettive e tropicali. Secondo gli esperti, infatti, "l’attuale stagione respiratoria mostra un’intensa circolazione virale, amplificata dalle temperature irregolari e dagli improvvisi sbalzi climatici di queste settimane. Aumentano i casi in tutte le fasce d’età, con sintomi spesso sovrapponibili tra influenza, Covid, RSV e altri virus respiratori. Nei soggetti fragili si osserva già il peso delle sovrainfezioni virali, mentre la pressione sui servizi territoriali appare in progressivo incremento".
“Il contesto climatico molto variabile con sbalzi di temperatura può facilitare la diffusione dei virus – ha avvertito Roberto Parrella, presidente nazionale Simit -. Come nella stagione precedente è prevista la cocircolazione di virus influenzali, parainfluenzali, Sars-CoV-2, RSV, metapneumovirus, rhinovirus e altri patogeni con sintomi simili. Vediamo pazienti con interessamento delle alte vie respiratorie che presentano raffreddore, tosse persistente, astenia, febbre, artralgie ma, contemporaneamente, nei pazienti fragili, anziani o con comorbidità stanno già emergendo complicanze a livello delle basse vie respiratorie da sovrainfezione virale".
IL PICCO TRA FINE DICEMBRE E GENNAIO
La stagione influenzale "è iniziata con qualche settimana di anticipo ed il tasso di positività per influenza è in aumento. Il numero di test positivi è ancora molto basso per fornire indicazioni precise sull’andamento della stagione influenzale. In ogni caso, visto il livello di circolazione di virus in Europa e in Italia, il picco influenzale, anche se non facilmente prevedibile, dovrebbe verificarsi tra fine dicembre e gennaio". Anche dal presidente Simit infine è arrivato l’invito a vaccinarsi: "L’indicazione più utile per la popolazione è mantenere comportamenti prudenti: la vaccinazione resta fondamentale anche in questo mese di dicembre e può essere co-somministrata con altri vaccini. Anziani e fragili, ai primi sintomi, dovrebbero rivolgersi al medico di medicina generale, evitando accessi impropri al pronto soccorso e ricorrendo agli antibiotici solo quando indicati".
L'APPELLO DEI MEDICI DI FAMIGLIA: "NON ESISTE UN TERMINE PER LA CAMPAGNA VACCINALE"
Sulla vaccinazione entrano in gioco i medici di famiglia, "in prima linea non solo negli ambulatori ma anche a domicilio per i pazienti fragili, e capaci di convincere chi esita grazie al rapporto fiduciario costruito nel tempo", come ricorda il responsabile Area vaccini Fimmg che rivolge un appello ai cittadini, in particolare anziani, fragili, cronici, donne in gravidanza e caregiver, a “vaccinarsi ora: farlo prima del picco riduce i rischi durante le settimane più esposte, anche nel periodo delle feste". Non solo ma la Fimmg ricorda anche che non esiste un termine per la campagna, così da permettere anche a chi non si è ancora vaccinato di farlo nei prossimi giorni o nelle settimane successive.
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