11 Novembre 2021

Manovra, tra le novità 2 miliardi in più per l’edilizia sanitaria

Di NS
Il testo della legge di Bilancio si prepara allo sbarco in Senato: confermati i 90 milioni in incentivi per chi lavora in pronto soccorso. Sale il tetto di spesa farmaceutica

di U.S.V.

Novità importanti per la sanità nella manovra già modificata durante la ormai lunga parentesi temporale tra il varo del Cdm e l’arrivo in Senato, previsto tra domani e sabato. Il titolo VI della legge di Bilancio integra, infatti, i molti buchi presenti nella prima bozza.

Oltre alle misure di cui Nursind Sanità ha già dato conto, ecco spuntare nel testo un incremento di 2 miliardi di euro per il programma pluriennale di adeguamento dell’edilizia sanitaria. La ripartizione delle nuove risorse avviene sulla base della composizione percentuale del fabbisogno sanitario regionale corrente previsto per il 2021. Naturalmente, hanno priorità le Regioni che abbiano esaurito la propria disponibilità rispetto ai 32 miliardi del fondo che fa capo alla legge 67 del 1988. Inoltre, è autorizzata la spesa di 860 milioni sul programma di edilizia sanitaria per costituire una scorta nazionale di dispositivi di protezione individuale, mascherine chirurgiche, reagenti e di kit di genotipizzazione, secondo quanto previsto dal Piano strategico di risposta a una pandemia influenzale (PanFlu). Con lo stesso scopo vengono stanziati 42 milioni per lo sviluppo di sistemi informativi utili alla sorveglianza epidemiologica e virologica. 

Il testo conferma poi la stabilizzazione del personale sanitario reclutato durante la pandemia. Peraltro, si fissa al 10% l’aumento annuale della spesa per le risorse umane del Ssn, oggi definito in questa misura solo fino alla fine dell’anno in corso. Ma è anche contemplato un fondo per includere la sanità privata nell’azione di smaltimento delle liste di attesa accumulate durante la pandemia da Covid. Confermati quindi i 90 milioni in incentivi, 27 ai medici e 63 agli altri operatori, per chi lavora nei servizi di pronto soccorso, mentre vengono prorogate le Usca fino al 30 giugno 2022. Inoltre, entro il 30 giugno 2023, con decreto del Minsalute e del Mef dovranno essere aggiornate le tariffe massime per la remunerazione delle prestazioni di assistenza ospedaliera. Arrivano pure 200 milioni di euro a decorrere dal 2022 per l’aggiornamento dei Lea.


La manovra stabilisce al tempo stesso l'aumento del tetto di spesa della farmaceutica per acquisti diretti (ospedaliera e Asl) che sale dal 7,65% all'8% nel 2022 per poi crescere ancora all'8,15% nel 2023 e all'8,30% nel 2024. Resta invece al 7% la soglia della convenzionata (farmacie) e allo 0,20% il tetto per i gas medicinali. Globalmente, dunque, il livello viene incrementato dal 14,85% attuale al 15,20% nel 2022, 15,35% nel 2023 e 15,50% nel 2024. In numeri assoluti, parliamo di un impegno per la farmaceutica ospedaliera di circa 434 milioni in più l’anno prossimo. Infine, è autorizzata una spesa massima di 90,9 milioni nel 2022 che salgono progressivamente fino a 1.015,3 milioni a regime dal 2026 per il potenziamento dell’assistenza territoriale in ottica Pnrr.

Tuttavia, le misure che riguardano la salute non si esauriscono al capitolo della manovra dedicato espressamente alla sanità. Ecco, dunque, le norme sulle lavoratrici madri e i congedi di paternità o l’abbassamento al 10% dell’Iva sugli assorbenti. Senza dimenticare l’importante definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali per la non autosufficienza (Leps), concretizzati negli “interventi, dai servizi, dalle attività e dalle prestazioni integrate che la Repubblica assicura, con carattere di universalità su tutto il territorio nazionale per garantire qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione, prevenzione, eliminazione o riduzione delle condizioni di svantaggio e di vulnerabilità".

La bozza aggiornata