24 Gennaio 2023

Milleproroghe: ecco i segnalati. Ancora scontro sull’età pensionabile dei medici

Gli emendamenti prioritari al decreto: Fdi e Pd puntano a stanziare 1,6 miliardi in più per far fronte al caro energia nel Ssn. Si lavora alla proroga e all’estensione dell’extramoenia per gli infermieri

Di U.S.V.

Continua a infuriare la polemica sulla misura, tra le modifiche al Milleproroghe, che prevede la possibilità per i medici ospedalieri e universitari di andare in pensione, su base volontaria, a 72 anni fino al 2026. Il provvedimento era già stato bocciato in legge di Bilancio, ma la maggioranza ci riprova e il Pd si schiera apertamente contro, paventando il rischio di un ulteriore blocco delle carriere. Ma soprattutto si oppongono alla norma oltre 1500 i medici che hanno sottoscritto la petizione lanciata da Women for Oncology e Women in Surgery. Dal canto suo Filippo Anelli, presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici, si mostra prudente: “Se l’intento è quello di colmare la carenza di personale, è una misura inefficace. La soluzione vera è quella di rendere attrattivo il sistema. Se invece l’obiettivo è quello di dare una boccata d’ossigeno al sistema, nell’attesa che, tra tre o quattro anni, arrivino i nuovi specialisti e medici di medicina generale che si sono formati grazie all’aumento delle borse, la misura può avere un senso”. Di sicuro c’è un numero che pesa come un macigno: Agenas infatti stima che quasi 30mila medici andranno in pensione da qui al 2027.

Nel frattempo fioccano le modifiche segnalate al Milleproroghe che riguardano il settore salute e che Nursind Sanità ha visionato. Una certa concordia bipartisan si registra sull’obiettivo di potenziare il benessere mentale con maggiori fondi al bonus psicologico, di cui si giovano ormai quasi 400mila persone, e mediante l'istituzione di un servizio nazionale di psicologia scolastica. Diversi anche gli emendamenti che puntano a risolvere il nodo dell'incompatibilità tra corso di formazione in medicina generale e attività in convenzione e che riconoscono la formazione-lavoro anche per gli incarichi di sostituzione e provvisori. Tanto che la Fimmg parla di “segnali positivi, ma ancora insufficienti”.  

FRATELLI D’ITALIA
In relazione ai temi sanitari, il partito di maggioranza relativa segnala innanzitutto una modifica che rafforza ed estende le risorse per stabilizzare le figure professionali in ambito clinico e di ricerca nelle strutture che svolgono didattica e studio e nei policlinici non costituiti in azienda. Poi amplia fino a fine anno la possibilità per gli enti del Ssn del ricorso a incarichi individuali per il personale sanitario. Fdi, inoltre, proroga i termini per la maturazione dei requisiti di anzianità del personale precario. E un altro emendamento istituisce un fondo da 20 milioni di euro per il biennio 2023-2024 a beneficio del Piano oncologico nazionale 2022-2027.

Il partito della premier Meloni conferma l’emendamento sull’età pensionabile dei medici a 72 anni. E dilaziona al 31 dicembre 2023 il termine per l’assolvimento dell’obbligo formativo del triennio 2020-2022. Mentre, secondo la modifica, la certificazione dell'assolvimento dell'obbligo per i trienni 2014-2016 e 2017-2019 può essere conseguita, in caso di mancato raggiungimento nei termini previsti, attraverso crediti compensativi definiti con un provvedimento della Commissione nazionale della formazione continua.

Fratelli d’Italia si fa carico del caro energia per gli enti sanitari e prevede di stanziare 200 milioni di euro in più nel 2023 con un ulteriore incremento di 1,4 miliardi sull’anno in corso per il finanziamento del fabbisogno sanitario standard. Dunque, addirittura 1,6 miliardi di esborso complessivo da recuperare, secondo il testo, grazie al contrasto all’evasione fiscale. Un altro emendamento dà respiro ai Piani operativi regionali per lo smaltimento delle liste d’attesa e Fdi chiede pure di rafforzare di 10 unità il numero dei membri del Consiglio superiore di sanità. Le modifiche del primo partito puntano poi ad allargare il ricorso ai medici specializzandi e ampliano le deroghe ai regimi tariffari per recuperare prestazioni dalla sanità accreditata, in modo da smaltire le liste d’attesa, con un esborso previsto di 10 milioni sul biennio 2023-2024.


LEGA
Rispetto ai temi sanitari la Lega segnala come prioritario un emendamento che alza per il 2023 la quota premiale del finanziamento del Ssn dallo 0,40 dell’ultima legge di Bilancio allo 0,50%. La modifica tuttavia non interviene sui criteri di riparto. Il partito di Matteo Salvini allarga poi anche all’anno in corso il meccanismo di individuazione delle cinque regioni benchmark (indicate dal ministero della Salute di concerto con il Mef e sentiti gli Affari regionali) ai fini della determinazione dei fabbisogni sanitari standard.

Un’altra modifica equipara il personale medico attualmente inquadrato nell'area delle elevate professionalità nel comparto Università al dirigente medico ospedaliero, del quale mantiene il trattamento giuridico ed economico, in attesa del recepimento in sede di contrattazione collettiva. Poi il Carroccio allenta fino alla fine del 2025 le maglie del ricorso alla sanità privata “al fine di consentire la riduzione delle liste d'attesa per le prestazioni di ricovero ospedaliero per acuti e per le prestazioni di specialistica ambulatoriali”, con 500 milioni di euro di spesa all’anno per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025.


FORZA ITALIA
Dal canto suo, Forza Italia punta all'ampliamento della platea dei soggetti idonei all'incarico di direttore generale delle aziende e degli enti del Servizio sanitario nazionale, “anche in ragione delle esigenze straordinarie ed urgenti derivanti dalla diffusione del Covid-19”. Di conseguenza, l'elenco nazionale dei soggetti idonei alla nomina di direttore generale è integrato entro il 30 aprile 2023. Possono presentare domanda anche coloro che hanno ricoperto l'incarico di commissario o sub-commissario per l'attuazione del piano di rientro dai disavanzi del settore sanitario.

Il terzo partito della maggioranza proroga poi il ricorso ai medici specializzandi e allarga l’extramoenia per gli infermieri fino alla fine del 2025, estendendolo da quattro a otto ore settimanali. E per far fronte alla carenza di personale un’altra modifica proroga dal 30 giugno 2022 alla fine del 2024 il termine di maturazione del requisito dei 18 mesi di servizio, di cui almeno sei mesi tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022, a beneficio del personale sanitario e sociosanitario di cui il Ssn può avvalersi e che può eventualmente stabilizzare allo scopo di garantire le prestazioni. 

MOVIMENTO 5 STELLE
Sul fronte delle opposizioni, davvero corposa la quantità di segnalati dal M5s in tema sanità, anche se a rischio di ulteriori scremature. Pure i pentastellati provano a contrastare la penuria di personale con una serie di proroghe e corsie preferenziali verso la stabilizzazione in favore degli assunti durante il periodo Covid. Ma si propone nuovamente l’allargamento dell’extramoenia a beneficio degli infermieri. In dettaglio, il partito di Giuseppe Conte chiede di prorogare all’intero 2023 la possibilità di procedere al reclutamento, anche con contratti di lavoro autonomo non superiori a sei mesi, del personale delle professioni sanitarie e degli operatori socio-sanitari, nonché di medici specializzandi, iscritti all'ultimo e al penultimo anno di corso. Lo scopo dichiarato è abbattere le liste d’attesa.

In un’altra proposta di modifica si specifica che i medici specializzandi restano iscritti alla scuola di specializzazione universitaria e continuano a percepire il trattamento economico previsto dal contratto di formazione medico-specialistica, integrato dagli emolumenti corrisposti per il lavoro svolto. Il periodo di attività dei medici specializzandi è riconosciuto ai fini del ciclo di studi che conduce al conseguimento del diploma di specializzazione. Ma gli emendamenti pentastellati aprono anche alla chiamata a tempo indeterminato del personale sanitario e sociosanitario non più in servizio e che abbiano maturato al 31 dicembre 2023 alle dipendenze di un ente del Ssn almeno diciotto mesi di servizio, pur non continuativi, di cui almeno sei mesi nel periodo intercorrente tra il 31 gennaio 2020 e il 30 giugno 2022.

Un emendamento chiede quindi che gli enti del servizio sanitario possano avvalersi per tutto l’anno in corso degli infermieri del 118 reclutati anche a chiamata diretta che abbiano maturato 36 mesi di servizio al 31 dicembre 2022. Mentre chi entro la stessa data ha raggiunto almeno 18 mesi di anzianità, ed è stato assunto sempre per chiamata diretta per far fronte all’emergenza, può accedere alle procedure di stabilizzazione. Ancora, i Cinquestelle puntano a prorogare l’extramoenia per gli infermieri, superando il vincolo di esclusività, fino alla fine del 2023 e ad allargare il numero di ore settimanali da quattro a otto, come Fi, per far fronte alla carenza di personale e in accordo con le strutture del Ssn presso cui prestano servizio. 

Quindi il M5s chiede la proroga fino al 31 dicembre 2023 degli incarichi di lavoro autonomo scaduti il 31 dicembre 2022 a laureati in medicina e chirurgia in servizio presso il ministero della Salute e gli altri enti del servizio sanitario. E si mira a prorogare fino alla fine del 2025 la disposizione che consente l’esercizio temporaneo delle qualifiche professionali sanitarie e della qualifica di operatore socio-sanitario in deroga alle norme sul riconoscimento delle qualifiche stesse. Un’altra disposizione invece dilaziona al 31 dicembre prossimo la possibilità di considerare già maturati, in ragione di un terzo, i crediti Ecm da parte dei professionisti sanitari che hanno continuato a svolgere la propria attività professionale nel periodo dell'emergenza pandemica.


Il Movimento proroga poi ancora per un anno l’esenzione Iva sui prodotti per la diagnosi e sui vaccini da Covid. Rivede i criteri per l’assegnazione della quota premiale dello 0,4% sulle risorse previste per il finanziamento del Ssn. E procrastina di un anno la possibilità di conferirei incarichi temporanei anche a psicologi già introdotta durante la fase dell’emergenza Covid. In tal senso, anche il M5s dilaziona per gli anni 2023, 2024, 2025 il fondo da 10 milioni che inizialmente era previsto per “il benessere e la persona, favorendo l'accesso ai servizi psicologici delle fasce più deboli della popolazione”. Inoltre, la ricetta elettronica viene prorogata fino a fine 2024 e in conclusione, tra le altre modifiche segnalate, viene destinato un milione di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022 al potenziamento dell’attività di screening polmonare.

PARTITO DEMOCRATICO
Sul fronte Dem, c’è da dire comunque che i senatori segnalano la proroga per 12 mesi della possibilità per i medici di restare in servizio oltre il 40esimo anno di anzianità, anche se comunque non oltre i 70 anni di età. Tra le proposte, viene poi esteso ancora una volta il ricorso ai medici specializzandi. E pure il Nazareno interviene sui termini per l’assolvimento degli obblighi formativi e sulla certificazione, in consonanza con altri gruppi parlamentari.

Un’altra modifica dem chiede di stabilizzare anche il personale tecnico, amministrativo e professionale della sanità reclutato durante la pandemia e che abbia i soliti 18 mesi di anzianità maturati. Ma tra gli emendamenti segnalati compare nuovamente l’allargamento delle risorse per la stabilizzazione del personale delle strutture sanitarie che svolgono attività di ricerca e didattica, compresi i policlinici universitari non costituiti in azienda. E in ragione dell’emergenza legata ai costi energetici i democratici prorogano una sfilza di scadenze contabili per i bilanci degli enti sanitari regionali.

Inoltre, il Partito democratico presenta una modifica pressoché gemella rispetto a quella di Fdi, incrementando per 1,6 miliardi nel 2023 il fondo sanitario e recuperando le risorse dalla taumaturgica lotta all’evasione fiscale, un serbatoio buono per tutte le esigenze e le stagioni. Pure i dem non mancano di allargare lo screening gratuito ai nati tra il 1948 e il 1968 allo scopo di combattere il virus da epatite C. Costo della misura: 5 milioni per ciascuno degli anni 2023 e 2024.

Flessibilità nell’utilizzo delle risorse per accorciare le liste d’attesa: un mantra anche al Nazareno che tra l’altro punta a dare ossigeno alla sanità calabrese dilazionando ancora di un anno l’erosione di risorse verso altri territori, in relazione al saldo di mobilità extraregionale. I dem infine segnalano come prioritarie misure a sostegno delle vittime di mesotelioma.

GLI ALTRI
Tra gli altri gruppi, Azione e Italia viva si focalizzano soltanto su una serie di proroghe dei termini in materia di personale sanitario. Noi Moderati insiste con la soglia spostata a 72 anni per la pensione dei medici. Mentre il Gruppo per le Autonomie punta su una proroga in materia di disposizioni per la promozione della ricerca biomedica.


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