Autonomia, Schillaci: "Utile un modello centrale di controllo"
Secondo il ministro della Salute sarebbe importante per il Ministero avere "qualche arma in più per verificare chi fa bene e chi no per poi dare delle direttive"

Il percorso della riforma sull’autonomia differenziata è ancora lungo. La strada, infatti, è stata appena imboccata con l’approvazione del ddl Calderoli in Consiglio dei ministri. Ma sul fronte sanitario le preoccupazioni sono molteplici, in primis tra gli addetti ai lavori. E il ministro della Salute come la pensa? Oggi in un’intervista rilasciata al quotidiano Libero, Orazio Schillaci qualcosa la dice. Anche se lo stile è un po’ quello di un colpo al cerchio e uno alla botte, non potendo di certo scontentare il ministro leghista e suo collega di governo.
Da un lato, quindi, allontana i timori che la riforma possa distruggere la sanità del Sud: "Dal punto di vista della sanità le regioni sono già autonome, il Ministero ha i fondi ma li spartisce tra le regioni che decidono come mettere in campo le risorse ricevute”. Dall’altro però aggiunge: "Penso che potrebbe essere utile che il Ministero abbia qualche arma in più per verificare chi fa bene e chi no per dare poi delle direttive. Oggi non abbiamo le leve in mano. Le scelte sulla sanità sono regionali, ma questo non significa che non si possa collaborare nell'interesse della salute collettiva".
Secondo Schillaci, infatti, "il ministero dovrebbe provare a cacciare chi non rispetta i parametri generali. Avere un modello centrale di controllo - conclude - potrebbe essere utile e aiuterebbe un discorso autonomista".