Milleproroghe al traguardo in commissione, pensione a 72 anni per i medici di base
Il decreto arriva in Aula martedìprossimo. Ok allo smart working per i fragili fino al 30 giugno. Confermata la deroga all'esclusività per gli infermieri. Si allunga il Patto per la salute

Dopo un iter alquanto sofferto, il decreto Milleproroghe passa nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio del Senato. Viene votato dunque il mandato ai relatori, Alberto Balboni (FdI) e Dario Damiani (FI), e il testo arriverà in aula il giorno di San Valentino. Diverse le novità dell’ultima ora sul fronte sanitario, a partire dalla proroga dello smart working per i fragili nei settori pubblico e privato fino al 30 giugno: l’emendamento impegna 16 milioni di euro per coprire le spese che, specie nella Pa, vanno sostenute per rimpiazzare i lavoratori più esposti, soprattutto quando si parla di medici, infermieri o insegnanti. Un’altra modifica estende al 30 giugno il lavoro agile pure per i genitori con figli sotto i 14 anni, persino in assenza di accordi individuali, a condizione che l’attività da remoto sia compatibile con le caratteristiche della prestazione. Dal Pd si fa infine sapere che verrà presentato un ulteriore emendamento per allargare la facoltà ai caregiver.
Diverse le misure mirate a rispondere all’emergenza liste d’attesa e alla carenza di personale. Come già raccontato, si allargano le maglie per la stabilizzazione dei professionisti sanitari e amministrativi reclutati durante la pandemia. Inoltre, medici e infermieri stranieri potranno continuare a operare in Italia, in regime di equipollenza dei titoli, fino alla fine del 2025. Ancora sino a quella data è prorogata la facoltà di assunzione degli specializzandi con contratto dipendente a tempo determinato. Confermato poi l’allargamento degli spazi per la libera professione degli stessi infermieri e degli altri professionisti sanitari pubblici dipendenti, con un monte massimo di ore settimanali che sale da quattro a otto e un termine prolungato alla fine del 2023, mentre un altro emendamento estende addirittura la misura fino alla fine del 2026.
Dopo le tante polemiche, la possibilità per i medici di restare in servizio fino a 72 anni viene confinata a quelli di medicina generale e ai pediatri di libera scelta. Il M5s si è comunque schierato contro, ma è passata la norma che alza la soglia dal precedente limite di 70 anni. Prorogata pure la possibilità di riconoscere la sostituzione dei medici di base nel monte ore formativo dei tirocinanti. Le Regioni, a loro volta, fino alla fine del 2023 potranno acquistare prestazioni da strutture private accreditate in deroga ai limiti di spesa. Mentre gli enti e le aziende del Ssn avranno margine per ricorrere a ore aggiuntive di straordinari del personale dipendente. Inoltre, ci sarà maggiore flessibilità nell’uso delle risorse stanziate dalla legge di Bilancio 2022 e poi non utilizzate. Viene anche ribadita la posticipazione di un anno, fino al 31 dicembre 2024, del termine per la maturazione dei 18 mesi di servizio, anche non consecutivi, necessari alla stabilizzazione del personale sanitario dirigenziale e non, socio-sanitario e amministrativo, a valle di una procedura selettiva. Un anno e mezzo di cui sei mesi nel periodo tra il 31 gennaio 2020 e il 31 dicembre 2022.
Il Patto per la salute 2019-2021 sarà prorogato fino all'adozione di un nuovo documento di programmazione sanitaria. Dilazionato al 30 aprile anche il pagamento dei 2,2 miliardi del payback 2015-2018 da parte delle aziende di dispositivi medici, così come stabilito dal decreto 4/2023. E confermata la misura per cui le strutture pubbliche e private accreditate che eroghino prestazioni specialistiche e di diagnostica di laboratorio, avranno un anno di tempo in più, fino a fine 2023, per adeguarsi agli standard necessari a garantire la soglia minima dei 200mila di esami di laboratorio e di prestazioni specialistiche o di 5mila campioni analizzati con tecnologia Ngs (sequenziamento di nuova generazione) per accedere ai contributi regionali previsti.
Tra le modifiche già passate, da ricordare i 50 milioni per il Piano oncologico nazionale 2023-2027, la proroga fino al termine del 2024 della ricetta elettronica, con l’obiettivo di renderla strutturale, e una dilazione fino al 30 giugno 2023 per i componenti di Cts e Cpr Aifa, in attesa che la riforma dell’Agenzia produca i suoi effetti. Ampliata pure la platea dei soggetti idonei all’incarico di direttore generale delle aziende e degli enti del Ssn. Mentre sale allo 0,5% per l’anno in corso la quota premiale delle risorse ordinarie per il finanziamento del Ssn a disposizione delle Regioni che adottino misure per l’equilibrio di bilancio. Infine, le strutture pubbliche e private accreditate, fino alla fine del 2025, potranno procedere al reclutamento con contratti subordinati part-time e a tempo determinato degli idonei in graduatoria, compatibilmente con le disponibilità di bilancio e nei limiti vigenti di spesa per il personale.
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