Salute mentale a scuola, gli studenti scendono in piazza
Il sit in dell'Unione degli universitari e della Rete degli studenti medi si terrà domani davanti al ministero della Salute per chiedere l'approvazione della loro proposta di legge sul benessere psicologico

Domani a Roma a partire dalle 12:30 l'Unione degli universitari e la Rete degli studenti medi saranno davanti al ministero della Salute (Lungotevere Ripa, 1) per chiedere l'approvazione della loro proposta di legge sul benessere psicologico.
Le due organizzazioni studentesche hanno lanciato la campagna "Chiedimi Come Sto" a partire dallo scorso anno: l'obiettivo è studiare la tematica della salute mentale degli studenti, sensibilizzare e tenere alta l'attenzione della politica e delle istituzioni, nonché sulla crisi generazionale.
"I dati parlano chiaro: la nostra generazione non sta bene. Serve creare delle misure di risposta tempestive. Abbiamo elaborato una proposta di legge che prevede l'introduzione di sportelli di assistenza psicologica in ogni scuola e università, gestiti da un team multidisciplinare di esperti, che sappia intervenire e dare un supporto concreto, affiancati da corsi di educazione alla salute e al benessere psicologico. Chiediamo che la politica ascolti e si faccia carico delle nostre esigenze, prima che sia troppo tardi", dichiara la Rete degli studenti medi.
Lo scorso 22 marzo alla Camera dei deputati veniva presentata la proposta di legge, che è appena stata depositata alla Camera e al Senato, grazie al supporto delle principali forze di opposizione: "È ora di stare bene, non è solo lo slogan con il quale scenderemo in piazza, ma è una richiesta di attenzione che facciamo a tutto l`arco parlamentare. Stare bene è una necessità collettiva, che però oggi, come confermato dai fatti di cronaca che negli ultimi mesi hanno interessato proprio la comunità universitaria, non è garantita. Il nostro Paese deve prendere una direzione diversa con investimenti concreti sulla salute psicologica. L`approvazione della nostra legge sarebbe un primo e indispensabile passo avanti. È ora di approvare la nostra legge", sottolinea l'Unione degli universitari.
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