Covid, Pregliasco: "Il picco dei contagi forse già durante le feste natalizie"
Il virologo a Nursind Sanità invita a riprendere l'abitudine del tampone. E sui vaccini: "L'obiettivo di sanità pubblica dovrebbe essere farne uno annuale aggiornato contro il virus e un altro contro l'influenza"

In queste settimane il Covid sta riacquistando forza, a tutela di anziani e fragili non bisogna abbassare la guardia, anche perché siamo nel periodo in cui oltre al virus circola anche l'influenza stagionale. Per capire meglio che fine anno ci aspetta e come comportarci durante le festività in arrivo, Nursind Sanità ha fatto il punto con il virologo Fabrizio Pregliasco. Il direttore sanitario dell'Irccs Galeazzi Sant’Ambrogio di Milano invita a riprendere a usare il tampone e a vaccinare gli over 60. "Vedo nella popolazione molta sottovalutazione e con l'arrivo delle feste e dei pranzi in famiglia bisogna fare attenzione", sottolinea. Per Pregliasco l'obiettivo più generale deve essere quello di fare un vaccino aggiornato, da somministrare ogni anno, per il Covid insieme a quello contro l'influenza.
Ma partiamo dai dati. La Fondazione Gimbe ha lanciato un allarme sulla ripresa della circolazione virale, mentre proprio oggi i dati di Ministero e Iss rilevano un leggero decremento dei contagi. E' possibile fare una previsione sul picco?
Bisogna premettere che abbiamo dati molto sottostimati a causa del poco utilizzo dei tamponi e che siamo in difficoltà, perché ci troviamo di fronte a un mix di influenza e Covid. Quindi è un gran pasticcio capire con quale virus abbiamo a che fare. Comunque, dai dati ospedalieri e dai decessi, 300 l'ultima settimana, vediamo una crescita dei contagi che pensiamo possa durare per tre o quattro settimane. Quindi, il picco potrebbe essere proprio nelle festività natalizie.
In vista di pranzi e riunioni di famiglia cosa consiglia?
Prima di incontrare persone anziane o fragili meglio fare un tampone. Per queste due categorie, poi, anche in caso di sintomi lievi, è bene accertare se si tratti di Covid o influenza per scegliere la cura migliore. Ricordo che pure di influenza si può morire, anche se si tratta di numeri inferiori a quelli del Covid.
Sul fronte della prevenzione il Paese arranca. Sempre Gimbe segnala che la vaccinazione degli over 80, la fascia di età più suscettibile a ricoveri e decessi, è solo al 7,4%.
Sì, sui vaccini abbiamo un problema che è la sottovalutazione della malattia che induce la maggior parte della popolazione a non vaccinarsi più, senza considerare che dopo sei mesi la protezione è limitata, anche se non nulla. Questo è un virus camaleontico, cambia in continuazione e quello in circolazione in questi giorni è una variante che riesce a superare le nostre attuali difese. L'obiettivo di sanità pubblica dovrebbe essere un vaccino annuale, sempre aggiornato, per il Covid da affiancare a quello influenzale.
A chi lo consiglia?
Sicuramente agli over 60 perché in questa fascia di età è facile avere anche altre comorbilità. E poi ai fragili. Ma abbiamo un altro problema.
Quale?
Constatiamo ormai una consolidata diffidenza verso il vaccino: molti ritengono che gli effetti collaterali siano superiori rispetto alla protezione offerta.
L'attuale esecutivo non sembra proprio in linea con queste sue raccomandazioni.
Questo governo ha criticato le misure prese durante la pandemia e ha fatto passare un messaggio per cui bisogna affrontare il Covid con il buon senso, ma a me non pare che il buon senso sia in gran parte adottato dalla cittadinanza. Quindi, un richiamo di attenzione anche da parte delle autorità politiche sarebbe importante in questa fase.
Infine, torniamo a parlare con lei delle polmoniti infantili da Mycoplasma pneumoniae. Dobbiamo preoccuparci?
Questo batterio c'è sempre stato, ha un andamento ondulatorio e si ripropone ogni tre-cinque anni. Dopo un periodo in cui queste polmoniti non si sono manifestate a causa delle misure anti Covid, ora si stanno diffondendo ma in Italia non abbiamo, al momento, un'emergenza. Non ci sono dati importanti come, ad esempio, in Francia, Olanda e Danimarca. In ogni caso raccomando un controllo ai primi sintomi.
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