09 Dicembre 2024

Malattia in Congo, Ministero e Iss seguono gli sviluppi

Ecco che cosa si sa al momento su sintomi, e rischi. L'Istituto superiore di sanità fa il punto anche sulle misure. Dimesso il paziente italiano di rientro dal Paese africano con sintomatologia simile a quella dei 406 casi registrati nel Continente nero, ma i test proseguono

Di NS
Foto di Darko Stojanovic
Foto di Darko Stojanovic

La malattia sconosciuta rilevata in Congo è sotto i riflettori anche in Italia. È stato crato un tavolo di coordinamento tra ministero della Salute e Istituto superiore di sanità, per seguire l'evoluzione della malattia ancora senza nome segnalata in Congo e le indicazioni che arriveranno a livello internazionale. E' stato stabilito, a quanto si apprende, nell'incontro di oggi tra seponenti e tecnici di ministero e Iss. Il team, viene spiegato, recepirà i dati e le informazioni epidemiologiche, e sottoporrà al ministro Schillaci le sue valutazioni e analisi.

 

Ma che cosa sappiamo a livello internazionale sulla malattia non ancora diagnosticata in Congo? Quali sono i rischi, e quali le misure prese al momento? L'Istituto superiore di sanità ha pubblicato sul suo portale una scheda per fare il punto. Tra il 24 ottobre e il 5 dicembre nella zona di Panzi, nella provincia di Kwango, in Repubblica Democratica del Congo, sono stati registrati 406 casi di una malattia non diagnosticata con sintomi di febbre, mal di testa, tosse, rinorrea (naso che cola) e dolori muscolari.

Dai dati riportati dall’Oms, tutti i casi gravi sono stati registrati in persone con grave malnutrizione, e ad oggi sono stati segnalati 31 morti. La maggior parte dei casi si è verificata in bambini, in particolare sotto i cinque anni di età. I sintomi principali associati ai decessi consistono in: febbre, difficoltà respiratorie, anemia, e segni di malnutrizione acuta (la zona è colpita da una grave crisi alimentare). L’area è rurale e situata in una zona remota e difficilmente raggiungibile, a circa 48 ore di distanza dalla capitale Kinshasa. L’accesso all’area interessata è reso ulteriormente difficoltoso dalla stagione delle piogge attualmente in corso. Questo, insieme alla limitata capacità diagnostica nel paese, alla scarsa copertura vaccinale e al limitato accesso a farmaci e dispositivi di protezione sta ritardando l’identificazione della causa ed il controllo del focolaio.

Quali sono gli interventi in atto nella zona? L’Oms ha inviato sul posto un team di risposta rapida per identificare le cause del focolaio e rafforzare la risposta. Dato il quadro clinico dei casi e i sintomi riportati, tra le ipotesi considerate al momento come causa della malattia figurano polmonite acuta, influenza, Covid-19, morbillo e malaria, con la malnutrizione come fattore concomitante. Sono in corso test di laboratorio per identificare la causa, ma al momento non è escluso che più di una patologia stia contribuendo ai casi e ai decessi. Qual è il rischio di diffusione? Secondo l’ultimo bollettino dell’Oms, il rischio di diffusione è alto per le comunità colpite. A livello nazionale il rischio è invece considerato moderato per la natura del focolaio che attualmente è localizzato alla zona colpita. C’è tuttavia il potenziale per una diffusione alle zone limitrofe. A livello regionale (si intende regione africana per Oms), europeo e globale il rischio al momento è basso.

 

Intanto è di ieri il caso di un paziente italiano con febbre dal Congo ricoverato presso l'ospedale di Lucca e poi dimesso perché guarito. I campioni sono stati inviati all’Iss e l'Istituto si è attivato immediatamente La persona, ricoverata dal 22 novembre, è stata dimessa il 3 dicembre perché guarita. ma al momento non è sta effettuata una diagnosi. Alcuni campioni di siero prelevati dal paziente nella fase acuta e dopo la guarigione sono stati inviati all’Iss per le analisi. Quando saranno pronte le analisi dell'Iss sul paziente di Lucca? Che tipo di analisi verranno effettuate? In assenza di una ipotesi verificata sull’origine dei casi verranno ripetuti i test già effettuati durante il ricovero, e compatibilmente con la quantità di campione ricevuto ne verranno effettuati altri su possibili cause della malattia. Al momento non siamo in grado di definire i giorni necessari al completamento delle analisi, in quanto richiederanno le opportune verifiche di qualità del campione. L’esito degli esami verrà comunicato al ministero della Salute e alle autorità internazionali.

 

 

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