04 Settembre 2025

Professioni sanitarie, il ddl è un guscio vuoto per gli infermieri

Arriva in Consiglio dei ministro oggi la delega al governo sull'attesa riforma. A parte lo scudo penale che farà contenti i medici, c'è poco sul personale del comparto

Di Pa.Al.
Professioni sanitarie, il ddl è un guscio vuoto per gli infermieri

Dopo le turbolenze estive, una quadra a quanto pare è stata trovata se nel Consiglio dei ministri di oggi sarà trattato il tema della riforma delle professioni sanitarie. Il ddl è infatti all’ordine del giorno così come il tribolato scudo penale per i medici, vero nodo sul quale si erano registrate le maggiori divisioni. Alla fine, prevedendo la punibilità solo per colpa grave, un’intesa è stata raggiunta. Nella bozza del provvedimento, che Nursind Sanità ha visionato, l’articolo 7 recita: "Quando l’esercente la professione sanitaria si attiene alle linee guida come definite e pubblicate ai sensi di legge o alle buone pratiche clinico assistenziali, sempre che le predette raccomandazioni o buone pratiche risultino adeguate alle specificità del caso concreto, è punibile solo per colpa grave".

Al di là dello scudo, però, questa delega al governo era molto attesa dai professionisti della sanità, tutti coinvolti nell'autunno scorso, tra l’altro, in un lungo ciclo di audizioni in Parlamento al centro di un'indagine conoscitiva ad hoc proprio per mettere a terra la tanto attesa riforma. La montagna, tuttavia, sembra aver partorito il classico topolino. I 9 articoli dello schema di disegno di legge, infatti, al momento sembrano un guscio vuoto, soprattutto se si guarda alle professioni non dirigenziali e, quindi, del comparto sanitario, che non compaiono o se presenti lo sono in modo troppo vago. È così quando si parla di competenze professionali, ma è così anche quando si parla di formazione specialistica. In quest’ultimo caso, tra l’altro, si fa riferimento a professioni come il biologo e chimico, tuttavia non c’è mai una specifica su tutto quello che riguarda la riforma delle specializzazioni infermieristiche. Parliamo dello sviluppo clinico per una carriera che è quanto mai necessaria per potere rendere attrattiva una professione purtroppo in estinzione come quella dell’infermiere.

A tal proposito è il segretario del Nursind Andrea Bottega a osservare: "La bozza non lascia ben sperare. Rimane un impianto medico-centrico del sistema che se non sarà equilibrato rischia di fallire”. Secondo Bottega, “una maggiore valorizzazione delle professioni sanitarie non mediche non è indicata neanche come principio, al fine di poter migliorare la qualità del servizio e ridurre le liste d’attesa. Questa delega, insomma, non contiene niente che punti a valorizzare professioni come la nostra, tra le più in sofferenza per la cronica carenza. Peccato perché parliamo di una delega strategica per disegnare le professioni sanitarie dei prossimi". "Se non si apporteranno modifiche che puntino ad aumentare l’autonomia, a dare valore e possibilità di carriera a queste professioni il rischio – conclude Bottega - è che il sistema imploda".

 

 

 

Sempre più vicini ai nostri lettori.
Segui Nursind Sanità anche su Telegram