27 Ottobre 2022

"Mai più obbligo vaccinale e green pass", il nuovo corso di Fratelli d'Italia

Ne parlano a Nursind Sanità i senatori Zaffini e Zurlo. Crisanti (Pd) punge: " La premier ha sviluppato nuove conoscenze che le permettono approcci diversi?" Il partito di maggioranza intanto rilancia su una commissione monocamerale d'inchiesta sul Covid: "Faremo calendarizzare il testo al più presto"

Di Giovanni Cedrone
"Mai più obbligo vaccinale e green pass", il nuovo corso di Fratelli d'Italia

Il Covid, che sembrava uscito in campagna elettorale dalla polemica politica, è ritornato prepotentemente alla ribalta in questi giorni. E non solo perché ieri il responsabile della strategia vaccinale dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema), Marco Cavaleri, ha annunciato che nelle prossime settimane l’Europa sarà investita da una nuova ondata. Ma anche per le parole della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, prima alla Camera e poi al Senato, in occasione del dibattitto sulla fiducia, è stata chiara: mai più provvedimenti non basati su evidenze scientifiche e un nuovo modello di gestione della pandemia di Covid-19, in discontinuità con il precedente.

Sarà compito del neoministro della Salute Orazio Schillaci, che pure era stato nominato da Roberto Speranza nel comitato scientifico dell'Istituto superiore della Sanità, interpretare il nuovo corso meloniano sul Covid. A grandi linee, in un colloquio col Corsera, il titolare del dicastero di Lungotevere Ripa ha anticipato quello che intende fare, soffermandosi su liste d’attesa e malati oncologici. Ma intanto ci sono alcune decisioni che dovranno essere assunte a stretto giro. Innanzitutto sull'obbligo di mascherine in ospedali e Rsa, che scade il 31 ottobre, ma anche sul tema dell'obbligo vaccinale Covid, in vigore fino al 31 dicembre, per il personale sanitario.

“Nella gestione precedente non ci è piaciuta la sbrigatività con cui sono state adottate alcune misure restrittive delle attività individuali e d’impresa che non hanno dato l’esito sperato. L’Italia ha registrato un numero di decessi tra i più alti in Europa nonostante quelle misure così pesanti. Provvedimenti che, invece, hanno causato un abbattimento drammatico del Pil”, spiega a Nursind Sanità il senatore di Fratelli d’Italia Francesco Zaffini, già membro della commissione Sanità nella passata legislatura e candidato a tornarci anche in questa. Parole perfettamente in linea con quelle pronunciate dalla neopremier alla Camera: “Qualcosa, decisamente, non ha funzionato e dunque – ha detto martedì Meloni a Montecitorio - voglio dire fin d'ora che non replicheremo in nessun caso quel modello”. L’idea di base, infatti, è quella di responsabilizzare i cittadini con campagne informative che li portino a comportamenti virtuosi per arginare il virus.

“Dobbiamo raccontare e spiegare ai cittadini che è importante vaccinarsi e che lo è soprattutto per alcune categorie di persone che sono più a rischio. Questo dovrà avvenire con il coinvolgimento diretto del medico di medicina generale che è stato il convitato di pietra in questi anni, ma che è il primo terminale della sanità pubblica nelle famiglie italiane”, ricorda ancora Zaffini.
Quello che è sicuro è che Green Pass e obbligo vaccinale resteranno un ricordo del passato perché, aggiunge il senatore, “l’obbligatorietà di prestazione sanitaria è incostituzionale”.

Il senatore di Fratelli d’Italia Ignazio Zullo, ex consigliere regionale in Puglia e medico specialista in Igiene e Medicina Preventiva, poi, entra più nel dettaglio e a Nursind Sanità spiega: “I vaccini poggiano su due fondamenta. Da una parte devono conservare il potere antigeno, la capacità di stimolare il nostro sistema anticorpale, e dall’altra parte devono perdere il potere patogeno, la capacità di infondere malattia. Questo può avvenire solo attraverso passaggi nelle cellule umane. Il successivo passaggio del coronavirus da un uomo all’altro è vero che crea mutazione, ma affievolisce il potere patogeno. Dunque, oggi si può andare verso una maggiore libertà”.
Ecco perché, secondo Zullo, in questo momento l’obbligo vaccinale non è più necessario: “Sarà come per altre malattie come l’influenza: i vaccini saranno raccomandati per alcune categorie di persone ma non saranno obbligatori”.

Una linea che, naturalmente, non è condivisa dalle opposizioni. Il microbiologo Andrea Crisanti, oggi senatore del Pd, non risparmia critiche a Meloni e con Nursind Sanità contrattacca: “Non capisco cosa vuol dire un nuovo approccio sul Covid. Forse la premier ha sviluppato nuove conoscenze di sanità pubblica che le permettono di avere approcci diversi da quelli che tutto il mondo ha adottato?”. Ancora più duro l’ex ministro della Salute Speranza che, dopo il discorso della premier alla Camera, l’ha incalzata: “Neanche una parola sui vaccini che sono stati il fattore fondamentale per chiudere la fase più dura. Ha forse ancora paura di scontentare i no vax che l'hanno votata?”.

Intanto, torna centrale l’ipotesi di istituire una commissione d’inchiesta sulla gestione del Covid. Anche il partito di maggioranza realtivo si è mosso in questa direzione tant’è che alle proposte di legge già presentate dalla Lega con il capogruppo alla Camera Riccardo Molinari e da Azione-Italia viva con la pdl a firma Davide Faraone- Maria Elena Boschi se ne è aggiunta una terza targata FdI che mira all’istituzione di una commissione d’inchiesta monocamerale.

“Faremo calendarizzare al più presto il testo per portarlo in Aula – assicura Zaffini -. È un mezzo di indagine adottato da tutti i Parlamenti europei e da gran parte delle regioni italiane. Oggi è giusto capire cosa è accaduto, lo dobbiamo agli oltre 150mila decessi e alle loro famiglie”.
“Mi piacerebbe capire, ad esempio, cosa è accaduto sui vaccini – aggiunge infine - perché l’Europa ha comprato dieci vaccini a testa? Cosa ne faremo? Al momento ne abbiamo utilizzati 4, per altro si tratta di vaccini ormai basati sul virus di Wuhan”.

Le opposizioni sono pronte a dare battaglia: “La commissione d’inchiesta sia benvenuta così si vedrà che il disastro che la Meloni attribuisce agli esecutivi precedenti è direttamente legato alla guerriglia che le Regioni hanno fatto a tutti i provvedimenti del Governo”, replica Crisanti.